La commissione annulla la tassa ai conservieri

Angri: due aziende avrebbero dovuto pagare oltre sei miloni e mezzo di euro I conteggi riguardano gli arretrati di imposte mai versate sulla spazzatura

ANGRI. Nuovo colpo di scena in merito alla contrapposizione in atto tra Soget e Comune da un lato e industrie conserviere dall’altro.

La Commissione Tributaria Provinciale di Salerno, sezione VIII, con ordinanze n.469 e n.470 ha accolto le istanze di sospensione rispettivamente del gruppo AR Industrie Alimentari e di De Clemente Conserve, in merito ad altrettanti decreti ingiuntivi emessi dalla società di riscossione.

Sullo sfondo la Tarsu relativamente alle annualità che vanno dal 2006 al 2011, ovvero gli anni presi in considerazione.

Secondo quanto rilevato dalla società pescarese Ar dovrebbe versare circa sei milioni di euro, mentre De Clemente poco più di 600mila euro. Un esborso di liquidità che potrebbe determinare la conseguente chiusura delle due aziende.

Da qui il fatto che i giudici hanno ritenuto fondate le motivazioni delle imprese assistite dall’avvocato Ettore De Rosa intravedendo in particolare il periculum in mora, ovvero un danno grave e irreparabile per i soggetti ricorrenti.

È, infatti, scritto nel corpo dei due dispositivo che «la Commissione ritiene che l’entità stessa dell’imposta richiesta con l’atto impugnato costituisce per il contribuente fonte sicura di danno grave e irreparabile». In sostanza, la Commissione ha ritenuto opportuno avere un atteggiamento prudente evidenziando al contempo il rischio economico derivante dal pagamento degli importi avanzati.

L’accoglimento delle istanze ha quindi sospeso l’esecutivi del decreti ingiuntivo della Soget e rinviato l’udienza per la trattazione del ricorso nel merito al prossimo diciannove novembre.

È, quindi, ancora tutto da definire sia per quanto attiene i conti pubblici che potrebbero non beneficiare di quanto preventivato, che per i due ricorrenti tenuti per due mesi ancora con il fiato sospeso. Una situazione molto delicata con risvolti sociali e che riguarda anche altri soggetti ritenuti evasori e quindi debitori nei confronti del Municipio che una volta incassato il denaro dovrà girarne una percentuale al soggetto accertatore.

Per restare ad Angri ordinanza di cessazione di attività per una nota pizzeria cittadina. Il locale si trova nell’area pedemontana da alcuni anni. L’atto amministrativo è conseguente ad alcuni verbali emessi sia dalla polizia locale, che dai carabinieri a segutio di alcuni sipralluoghi. In sostanza secondo i titolari esercitavano l’attività di pizzeria e rosticceria senza i necessari titoli autorizzativi usufruendo abusivamente di alcune aree esterne.

Pippo Della Corte

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