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La Coldiretti ingrana la retromarcia, via libera a Prete

Via libera alla prima convocazione del nuovo Consiglio della Camera di commercio. E, quindi, alla riconferma, alla presidenza dell’Ente, di Andrea Prete. Coldiretti, infatti, ha fatto un passo...

Via libera alla prima convocazione del nuovo Consiglio della Camera di commercio. E, quindi, alla riconferma, alla presidenza dell’Ente, di Andrea Prete. Coldiretti, infatti, ha fatto un passo indietro e ritirato la sospensiva cautelare presentata al Tar contro l’assegnazione di un seggio, riservato alle piccole imprese, che l’associazione dei coltivatori diretti rivendicava per sé, essendo stata la sola associazione a presentare domanda per questa “categoria”. La poltrona, invece, era stata assegnata all’apparentamento tra Confagricoltura e Cia, scatenando l’ira dei “cugini”. E, perciò l’associazione aveva presentato un duplice ricorso al Tribunale amministrativo e, di fatto, aveva stoppato lo svolgimento del primo Consiglio camerale, con conseguente rischio commissariamento dell’Ente. Un pericolo, questo, che, oramai, è stato sventato, con il dietrofront di Coldiretti, che ha deciso di rinunciare alle vie legali.

«È un atto di responsabilità e di rispetto delle istituzioni – evidenzia il presidente provinciale di Coldiretti, Vittorio Sangiorgio – figlio della cultura di governo cui si ispira da sempre la nostra organizzazione. Adesso occorre pensare solo al bene comune e al modo per tutelare al meglio, attraverso la Camera di commercio, le imprese salernitane. Coldiretti darà il proprio contributo anche in questo mandato. Le performance di questi anni testimoniano come l’agricoltura rappresenti il settore strategico per l’economia provinciale. Per questo motivo, e non solo, al comparto va riconosciuto il protagonismo che merita».

Questa è la motivazione ufficiale, anche se in questo periodo si è mossa la diplomazia e si sono dati da fare gli uomini del presidente della Regione, Vincenzo De Luca, affinché la faida tra gli agricoltori non provocasse troppi danni.

E che la scelta di fare retromarcia sia stata sofferta lo conferma lo stesso Sangiorgio, seppur in maniera piuttosto criptica. «La Camera è un Ente vicino alle imprese – precisa Sangiorgio – In questi mesi abbiamo più volte sollecitato un rinnovamento degli uomini e delle linee strategiche, suggerendo soluzioni a problematiche che rischiano di aprire conflitti di interesse tra i diversi settori economici ma anche tra i diversi comparti dello stesso settore».

«Le aziende – conclude il presidente provinciale – si aspettano risposte concrete, azioni in grado di attutire gli effetti di una congiuntura difficile, riappropriandosi del ruolo strategico di proposta nella definizione delle politiche di sviluppo a sostegno del tessuto produttivo».

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