La città in lacrime per l’ultimo saluto a Susy Cavaccini

A Taverna i funerali della sub morta in un’immersione Il dolore dei familiari, gli amici con i nasi da clown

Un’intera città si è stretta intorno al dolore di parenti ed amici per l’addio a Susy Barbara Cavaccini, 36 anni, uno dei quattro sub morti sabato a Palinuro. Tra lacrime, rabbia ed incredulità, oltre quattrocento persone hanno preso parte ai funerali, celebrati ieri alle 16 presso la chiesa Santa Teresa del Bambin Gesù, a pochi metri dall’abitazione della famiglia, nel rione Taverna. Presenti membri dell’amministrazione comunale, con il sindaco Giovanni Santomauro, i componenti del comitato di quartiere, colleghi ed amici dei genitori e dei fratelli. Per partecipare alle esequie, molte persone hanno dovuto parcheggiare a centinaia di metri dalla chiesa. Quando è partito il corteo, dall’abitazione di via Rosa Jemma, la Polizia municipale ha dovuto fermare il traffico sulla Statale 18 per consentire alla enorme massa di persone di raggiungere la chiesa.

Commossi gli abitanti del quartiere – molti di loro hanno seguito con lo sguardo il corteo funebre dai negozi, dalle finestre e dai balconi – disperati i genitori Giovanni ed Anna, e i fratelli Alfonso e Mimmo. Qualcuno dei presenti aveva al collo dei nasi rossi di plastica, tipico corredo dei clown, per ricordare che Susy è stata anche un esempio di solidarietà. Assisteva i bambini giunti alla fase terminale della malattia, all’interno degli ospedali, con un’associazione di volontariato. I membri di quel gruppo erano presenti in chiesa, con i camici colorati che si contrapponevano alle loro lacrime e pianti, per abbracciare Susy un’ultima volta.

C’erano all’interno gli amici di una vita, quelli di scuola, le amiche d’infanzia, gli ex compagni e compagne di università all’Orientale di Napoli, ex colleghe di pallavolo – sport che la trentaseienne aveva praticato fino al 2004 – colleghi e colleghe di lavoro venuti da Roma. Circa quattrocento persone hanno sfidato il caldo per assistere ai funerali, celebrati dal parroco don Fernando Lupo. Moltissime le persone costrette a rimanere all’esterno della chiesa, non trovando posto neppure in piedi. «La vita non finisce con la tomba, ora inizia la vita eterna – ha detto il parroco – possa il Signore consolare amici e familiari, e possa Susy godere in eterno della sua gioventù ed allietare gli angeli col suo sorriso».

Il sacerdote, facendo riferimento agli ultimi eventi, ha affermato che «i media hanno detto e scritto tante cose, si è parlato della morte dei quattro sub su tutte le testate e al telegiornale, ma ora è il momento del dolore».

Ripercorrendo le principali tappe della vita di Susy, il parroco ha evidenziato che «era dedita alla solidarietà, aiutava i piccoli malati terminali, donando loro allegria e sorrisi. Ha fatto sport, mostrando la sua bravura anche in quel campo». Circa 20 anni fa, Susy Barbara Cavaccini era l’astro nascente della pallavolo battipagliese. Grazie anche a lei, la squadra Volley Taverna delle Rose – fondata dal padre Giovanni – conquistò la serie C partendo da zero. In seguito, Susy giocò anche in serie B2 e B1. Amava leggere, scrivere, viaggiare; amava il mare. E proprio in acqua, sabato, ha perso la vita.

Francesco Piccolo

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