La città cerca un rimedio all’emergenza sicurezza 

L’assessore Napoletano: «Serve intervenire sugli organici delle forze dell’ordine» Commercianti e associazioni puntano sulle opportunità per i giovani e gli investimenti

Criminalità e microcriminalità, ma anche scarso senso civico e rifiuto del rispetto delle regole, Pagani viene percepita come poco sicura dai cittadini così come dagli operatori commerciali. Un quadro problematico che è andato infittendosi con gli episodi di cronaca delle ultime settimane che hanno creato un acceso dibattito su cause e soluzioni.
Necessario secondo la Lega chiedere la convocazione di un tavolo operativo alla Prefettura. «Interesseremo gli organi politici regionali e nazionali affinché le istanze di sicurezza non restino inascoltate», hanno dichiarato il portavoce Luigi Amendola e il coordinatore Massimiliano Vuolo.
A pesare sono soprattutto le carenze delle forze di sicurezza, lo sa bene il neo assessore al ramo, Biagio Napoletano: «Nella polizia locale c’è una carenza di personale rilevante e l’età media di chi è in servizio è alta. Bisogna focalizzare le poche risorse a disposizione e creare anche un’intesa con i carabinieri per cercare di realizzare un piano che parta dalla conoscenza del territorio».
Una maggiore sicurezza da assicurare con l’ausilio degli istituti di vigilanza privati, secondo Santino Ruggiero, presidente di Confartigianato, esponente del Pd e imprenditore paganese. «La carenza degli uomini della polizia locale e della tenenza dei carabinieri, che deve controllare anche i territori di Sant’Egidio e Corbara, è un problema da affrontare con un tavolo tra amministrazione, forze dell’ordine e privati. I commercianti e gli imprenditori, che risentono della situazione in prima persona, devono collaborare ad un progetto di sicurezza anche investendo una piccola cifra».
È una questione di mancanza di opportunità per i giovani, secondo l’avvocato Santino Desiderio, attivista paganese dei 5 Stelle: «La politica si deve interessare in maniera seria ad attrarre investimenti».
Gaetano Cesarano, presidente di “Una Pagani Migliore” parla invece di «gravi difficoltà di ordine sociale, causate anche dalla mancanza di strutture che fungano da punti di riferimento, rispetto a cui intervenire in tempi celeri».
Ricominciare dalla didattica e associare un piano dell’offerta formativa concertato con le scuole e le istituzioni, è il punto da cui partire secondo Ezilda Pepe, dirigente scolastica del liceo scientifico “Mangino”. Un progetto che si sta avviando a Pagani e che nelle prossime settimane avrà i suoi risvolti pratici.
Martina Nacchio
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