La Cisl a Bruscaglin: «Rispetti gli accordi»

Il sindacato denuncia violazioni su orario di lavoro e organizzazione dei turni dei vigili urbani

Continua il braccio di ferro tra i sindacati e il maggiore Eduardo Bruscaglin sull’organizzazione dei servizi della polizia municipale. Sulla vicenda ieri sono intervenuti Vincenzo Della Rocca e Raffaele Vitale, rispettivamente coordinatore della polizia locale e segretario aziendale della Cisl Funzione pubblica, per evidenziare ancora una volta «l’esatta dimensione della delicatezza e complessità dell’operato della polizia municipale di Salerno, per la incoerente applicazione della normativa posta a difesa della sicurezza nei luoghi di lavoro, e delle modalità di svolgimento di alcuni servizi a sostegno della civile convivenza e della legalità».

Per Della Rocca e Vitale «gli ultimi e gravissimi episodi di aggressione e di atti intimidatori, danno sempre più credito alle nostre preoccupazioni per l’incolumità dei lavoratori e della stessa cittadinanza» e vengono acuiti maggiormente in quanto «la parte datoriale tempo addietro ha voluto modificare unilateralmente l’articolazione oraria, ed organizzare servizi serali e notturni, che per loro peculiarità rientrano nelle attività di “ordine pubblico”, quale ad esempio il controllo della movida, il controllo con una sola pattuglia serale sui venditori extracomunitari». Per i rappresentanti sindacali della Cisl è «oltremodo inaccettabile l’atteggiamento arrogante del maggiore Eduardo Bruscaglin che continua volutamente ad ignorare gli accordi raggiunti con la parte pubblica e politica rappresentata, dall’assessore alla Mobilità Luca Cascone, dal segretario generale Ornella Menna, dal coordinatore dello staff del sindaco Felice Marotta e dal ragioniere capo Luigi Della Greca». I due sindacalisti ricordano che l’accordo prevedeva l’impiego di 3 unità, per motivi di sicurezza, nel turno serale 18 -24, e la rotazione di tutto il personale sul servizio notturno (20-8). «Nel turno notturno, invece, vengono utilizzati ciclicamente i medesimi componenti, che – denunciano i rappresentanti della Cisl – si vedono costretti a prestare il proprio servizio ben oltre l’orario ordinario superando abbondantemente il limite giornaliero delle 10 ore lavorative, attestandosi in alcuni casi a ben 18 ore lavorative considerato che svolgono anche il primo turno di servizio, con grave ripercussioni e danno psicofisico». Se non si porrà un freno a questa situazione, la Cisl preannuncia denunce per far sanzionare il datore di lavoro.