il vescovo miniero

«La Chiesa apra il cuore ai separati»

CAPACCIO. «Apriamo il cuore e la mente alle istanze dei separati per far vivere la chiesa nella pienezza dei suoi sacramenti». È l’appello lanciato da monsignor Ciro Miniero, vescovo di Vallo della...

CAPACCIO. «Apriamo il cuore e la mente alle istanze dei separati per far vivere la chiesa nella pienezza dei suoi sacramenti». È l’appello lanciato da monsignor Ciro Miniero, vescovo di Vallo della Lucania, durante l’incontro con i separati e i divorziati risposati svoltosi al “Getsemani” di Paestum, organizzato dall’ufficio pastorale diocesano diretto da don Roberto Guida, con la collaborazione dei coniugi Silvana Sorrentino e Osvaldo Santoro.

Da Salerno ad Ascea, da Roccadaspide ad Agropoli, dalla Piana del Sele al Cilento interno, lo status di tante coppie ha dato valenza e spessore all’iniziativa volta ad affrontare non solo i problemi legati al fallimento del matrimonio ma, anche, all’impossibilità di accostarsi e ricevere i sacramenti.

Comprensivo ed attento alla diffusa problematica sociale, il vescovo, formatosi sacerdote in una difficile parrocchia napoletana, ha fatto proprio l’assunto di papa Francesco - «quando un amore fallisce le persone non vanno condannate ma accompagnate» - per rilanciare e riaffermare la presenza della chiesa nel contesto di realtà stravolgenti tanti nuclei familiari. «Siamo felici di aiutare quanti vivono esperienze di sofferenza nella vita matrimoniale», ha sostenuto monsignor Miniero anticipando l’attenzione del Sinodo dei vescovi che si terrà nel prossimo autunno. È necessario, secondo il presule vallese, riflettere sulle mutate situazioni familiari verso le quali l’apparato ecclesiale è chiamato a dare quel sostegno indispensabile per riannodare e rilanciare le basi cristiane di una vita di coppia stravolta ed emarginata.

Il dramma di una donna che, per non rinunciare ai sacramenti ha tenuto a lungo nascosto il suo stato coniugale finendo poi in una profonda crisi depressiva, ha scosso non poco i presenti sulle conseguenze di situazioni portate avanti a volte senza sostegno e conforto. Non meno diverso, nella sua forte ansia di fede, quanto riferito da un divorziato che riceve la comunione con l’umana compiacenza del sacerdote. Parimenti difficile e pesante, poi, il risvolto economico che può essere però affrontato, se non alleviato quasi del tutto, ricorrendo al patrocinio gratuito dell’ufficio legale interdiocesano.

Facendo proprie le sollecitazioni papali, insomma, a Paestum la diocesi di Vallo ha lanciato il sasso in quello che finora poteva essere considerato un pernicioso immobilismo nella vita di coppia.

Pietro Comite

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