le reazioni

La Cgil: «Intervenga il prefetto»

Pierro replica a Landolfi: «Perché non fa intervenire De Luca?»

PRIGNANO CILENTO. «Il territorio salernitano si sbriciola, cade a pezzi. Dall’Agro nocerino-sarnese alla Mingardina, dalla Costiera amalfitana agli Alburni e poi fino al Cilento: ogni giorno la pioggia mette a dura prova la precarissima tenuta idrogeologica dei nostri territori nell’immobilismo delle istituzioni preposte alla tutela ed alla salvaguardia».

Con queste parole Franco Tavella, segretario generale Cgil Campania, interviene sui disagi provocati dalle frane e dagli smottamenti nella provincia di Salerno e chiede l’intervento del prefetto Pantalone, così come auspicato nei giorni scorsi anche dal segretario provinciale Pd, Nicola Landolfi. Quest’ultimo, criticando l’immobilità della Provincia in merito alle frane in atto, ed i conseguenti blocchi stradali, aveva affermato: «La Costiera frana, la Mingardina è inagibile, Pisciotta è isolata, la provinciale è chiusa. Che cosa si aspetta per intervenire?». A replicargli è Attilio Pierro, assessore provinciale ai lavori pubblici, che chiede a Landolfi: «Perché, invece di fare le solite polemiche strumentali il segretario Landolfi non impegna il viceministro alle infrastrutture, Vincenzo De Luca, affinché quest’ultimo rivolga la sua attenzione ai nostri territori?».

Sulla chiusura della Cilentana interviene anche il presidente della Provincia, Antonio Iannone, che attribuisce la colpa dei mancati interventi di manutenzione ai tagli del governo. «Nonostante la Provincia stia producendo ogni sforzo per affrontare i gravi problemi del territorio – spiega Iannone - la riduzione dei trasferimenti statali rende impossibile un’efficace risposta al territorio. Rispetto al 2010, abbiamo ricevuto un taglio dei trasferimenti che sono passati da 50 milioni di euro agli attuali 6,5 milioni; la spending review, inoltre, ha previsto per il nostro ente una riduzione di ulteriori 28 milioni di euro. Complessivamente, negli ultimi 24 mesi, abbiamo avuto più di 200 milioni di euro in meno. È solo l’anticipazione del caos totale che ci sarà tra qualche mese, quando a combattere non ci sarà più nessuno nelle Province e i piccoli comuni saranno lasciati al proprio destino».(a. p.)

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