La Certosa di San Giacomo preda del degrado 

Il complesso è stato inserito nel piano di valorizzazione ma finora non ci sono stati interventi

Il suo recupero è stato inserito nel piano triennale 2017-2019 di valorizzazione ed alienazione dei beni immobili comunali, ma alla Certosa di San Giacomo, al confine tra Angri e Sant’Antonio Abate, in realtà tutto è ancora fermo e l’immobile versa in un profondo stato di degrado. Tre le ipotesi in piedi per il complesso monumentale: un attento recupero, la vendita oppure il definitivo abbattimento. Si teme che l’ultima strada possa diventare quella definitiva, giacché le attuali condizioni, se protratte nel tempo potrebbero determinare improvvisi crolli.
Tra gli ultimi atti che riguardano l’edificio, infatti, c’è un’ordinanza per la pubblica e privata incolumità, in quanto dalla facciata sono più volte caduti calcinacci e altro materiale edilizio. Da qui il provvedimento con cui il Comune ha intimato ai proprietari, tutti appartenenti ad un’unica famiglia, di intervenire al più presto ed a proprie spese.
La Certosa di San Giacomo è in parte pubblica ed in parte privata, visto che a partire dal post sisma del 1980 è stato acquisito al patrimonio del Comune. Inoltre risulta un bene vincolato sin dal 1988 e quindi potenzialmente atto a ricevere contributi per il restauro, anche in considerazione del fatto che l’amministrazione “ha manifestato la volontà di mettere a disposizione della cittadinanza il bene storico attribuendogli una funzione di interesse pubblico”, è scritto nel corpo di una proposta dell’assessore all’urbanistica.
Il complesso monumentale fu costruito sul finire del 1300 e gli ultimi proprietari sono stati i principi di Cerenzia Giannuzzi Savelli, che vendettero la grangia ai contadini della zona, ma è a partire dal dopo terremoto che il monastero versa in condizioni fatiscenti. La sua stabilità risulta da tempo compromessa e le piogge e le inclementi condizioni atmosferiche potrebbero rendere l’immobile ancora più pericoloso. Già nel marzo del 2015 erano state avviate le pratiche di sfratto per alcuni cittadini residenti all’interno della Certosa, al fine di dare vita ad una maestosa opera di riqualificazione richiedendo i finanziamenti al ministero per i beni e le attività culturali.
La struttura si trova in località Pozzo dei Goti e per diversi anni alcune associazioni del territorio hanno anche organizzato una sagra proprio con l’intento di sollecitare il Comune ad intervenire in merito. Ad oggi, però, nulla di concreto è stato fatto, nonostante gli impegni assunti.
Pippo Della Corte
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