La Centrale del Latte può essere venduta

Bocciati i ricorsi al Tar di 40 operai e dei consiglieri comunali di opposizione Sgomento dei parlamentari grillini che si erano costituiti ad adiuvandum

Il Tar di Salerno respinge i ricorsi presentati per chiedere l’annullamento della vendita della Centrale del Latte. La prima sezione (presidente Giovanni Grasso) ha rigettato il ricorso presentato dai lavoratori e dichiarato inammissibile quello dei consiglieri comunali d’opposizione in quanto non legittimati ad agire.

In particolare, nella sentenza relativa al ricorso presentato dai 40 dipendenti, i giudici hanno ritenuto infondato il presupposto dell’illegittimità del provvedimento che poteva derivare dal fatto che il sindaco era in quel momento incompatibile in quanto anche sottosegretario al ministero dei Trasporti. Questo sia perché esiste una pluralità di atti adottati anche dagli altri organi del Comune e sia perché «l’ipotetica causa di incompatibilità non sarebbe in ogni caso suscettibile di invalidare ex se gli atti assunti dagli organi comunali… la presenza del sindaco, allo stato non decaduto, alle delibere consiliari non può per definizione riguardarsi quale ragione della loro illegittimità», si legge nella sentenza. I giudici hanno poi dichiarato destituita di ogni fondamento la contestazione relativa alla mancanza di un regolamento per il referendum consultivo che avrebbe permesso di conoscere il parere della cittadinanza sull’argomento. E altrettanto infondata risulterebbe la contestazione relativa al fatto che non si prevede nessuna salvaguardia degli attuali livelli occupazionali. «La mancata richiesta di predisposizione di apposito piano industriale – si legge – appare priva di rilievo ai fini dell’apprezzamento della legittimità della scelta privatizzata e delle modalità procedimentali della sua formalizzazione».

Infine sono state ritenute inammissibili o non hanno convinto le altre doglianze, come quella relativa al mancato inserimento del Pua nella valutazione del valore dell’azienda o di un’approfondita fase istruttoria. Insomma, una bocciatura su tutta la linea. Ma i lavoratori, difesi dagli avvocati Oreste Agosto e Licia Claps, sono già pronti a fare appello al Consiglio di Stato.

Per quanto concerne, invece, il caso dei consiglieri, la decisione ha sorpreso dato che solo pochi mesi fa la seconda sezione dello stesso Tar aveva ammesso un ricorso simile fatto sempre da consiglieri comunali di Salerno. Nonostante questo, i giudici non hanno voluto tenere conto del precedente. Sgomenti per la notizia i parlamentari grillini che si erano costituiti ad adiuvandum dei lavoratori. «Il Movimento – si legge in una nota stampa – esprime tutta la sua vicinanza alle famiglie dei lavoratori dello storico marchio cittadino e continuerà la sua battaglia contro questa scellerata decisione dell’Amministrazione comunale. Oggi perdono i dipendenti della Centrale del Latte, che passeranno nelle mani di un privato, con tutto quello che ne consegue in termini di mantenimento dei posti di lavoro e perdono i cittadini salernitani, proprietari storici. Noi continuiamo ad opporci e a prendere le distanze da questo progetto autodistruttivo della cosa pubblica, sempre più lontano dall’idea di comunità che ci appartiene». Intanto al Comune di Salerno non attendevano che questa notizia. Infatti adesso potranno inserire la vendita dell’azienda nel bilancio 2014 e chiudere così l’anno con un avanzo di amministrazione.

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