la storia

«La casa popolare? Un miraggio...»

Sfrattati e in difficoltà: «Alloggi liberi e noi costretti all’abuso»

Più volte sfrattati, in forti difficoltà economiche: con tre figli minorenni, una 34enne di Battipaglia ed il marito muratore lottano da anni per ottenere un aiuto dalle istituzioni. Dal 2006, la famiglia presenta domande per alloggi di edilizia popolare, senza tuttavia mai ottenere nulla dall’ente. «Ci sono alcuni alloggi liberi e non si può accedervi malgrado bandi di concorso e graduatorie – scrive la famiglia in una lunga lettera – non ho mai avuto risposte dal Comune e coi commissari non è cambiato niente. Anzi, con il loro atteggiamento spingono le famiglie a fare abusi (occupazione di case). Se in questi anni c'è stata una cattiva gestione degli alloggi non è giusto che a pagare siano sempre quelle famiglie che hanno bisogno, ma che aspettano invano che cambi qualcosa. Chiedo che la Prefettura prenda in considerazione le mie richieste, che manderò anche al ministro degli Interni». Duro l’attacco della famiglia sulla gestione delle case popolari: «vedo il menefreghismo degli organi competenti che ci dovrebbero amministrare e tutelare; vedo il disagio delle famiglie battipagliesi che non riescono a pagare un fitto. Qui non si vive, ma si sopravvive». La famiglia racconta anche di un incontro avuto il 30 maggio con Ada Ferrara, uno dei membri della commissione straordinaria che regge il Comune di Battipaglia, per chiedere un sostegno economico per fitto. «Le risposte erano state negative – si legge nella lettera – ci era stato detto che le concessioni in uso di alloggi non si stipulavano più e che il Comune economicamente non poteva aiutarmi, neppure con una collocazione in albergo. Vorrei ricordare che la cattiva gestione degli alloggi popolari a Battipaglia è stata uno dei motivi che ha portato allo scioglimento del consiglio comunale».

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