La carica dei ventimila Da ieri i bersaglieri in città

Il sindaco: «Sarà un messaggio di incoraggiamento per tutto il Paese»

«Per una settimana la città sarà trascinata in un clima di solidarietà e orgoglio nazionale». Detto fatto, o quasi. Nonostante qualche polemica che sta accompagnando l’arrivo dei militari in città, ha detto bene il sindaco Vincenzo De Luca, intervenuto ieri alla presentazione ufficiale del 61esimo raduno nazionale dei bersaglieri. L’avvio della manifestazione è stato infatti accolto da un’inedita atmosfera, tutta all’insegna del patriottismo. Bandiere tricolori esposte sui balconi, all’esterno delle vetrine dei negozi, sulle finestre, da corso Garibaldi a via Roma. Praticamente ovunque.

Appena presa la parola il sindaco ha precisato che il raduno «sarà dedicato ai marittimi morti nell’incidente al porto di Genova e a tutti i militari attualmente impegnati nelle missioni di pace all’estero». De Luca non ha poi mancato di sottolineare l’importanza che una manifestazione del genere avrà per la città, soprattutto per quel che riguarda il valore simbolico-emotivo dell’operazione: «A Salerno è nata la nuova Italia del dopoguerra, un momento storico che su cui si sono gettate le basi della prima Repubblica e della nascente Carta costituzionale. Quelle speranze sono state realizzate solo in parte, ma quello che oggi parte da qui è un messaggio di incoraggiamento al Paese». Esaurito l’aspetto istituzionale della presentazione, De Luca si è poi concesso un momento amarcord: «Non posso negare la mia emozione nel vedere così tante divise. Io stesso ho fatto, e lo dico con orgoglio, il militare. Ero in fanteria, un reparto più “squinternato” e “poverello” rispetto a quello dei bersaglieri. Dopo aver frequentato la scuola di trasmissioni a San Giorgio a Cremano, fui mandato per 15 mesi al reggimento di Pistoia. Una città non proprio effervescente». La presentazione di ieri, insieme alla cerimonia dell’alzabandiera in piazza Amendola e al convegno al Museo dello sbarco, è stata solo l’antipasto di una settimana che si preannuncia intensa. Fra concerti delle fanfare, incontri con le scuole, balli rinascimentali e mostre storiche, i bersaglieri lasceranno sicuramente il segno. Ma gli occhi saranno puntati soprattutto sugli eventi di sabato, con la gara podistica “Flik flok”, e domenica, quando oltre 20mila fanti piumati sfileranno a passo di corsa da Mercatello fino al teatro Verdi.

Resta però ancora un interrogativo. Fra le autorità attese in città nei prossimi giorni ci sarebbe anche il ministro della Difesa Mario Mauro. Una presenza che però, ancora ieri, non aveva trovato nessuna conferma: «Male che vada ci consoleremo con il nostro sindaco-vice ministro - scherza il presidente dell’Associazione nazione dei bersaglieri Marcello Cataldi - De Luca ha il merito di aver creduto in quest’iniziativa fin dall’inizio; senza il suo sostegno la manifestazione non sarebbe mai arrivata a Salerno». Per la cronaca, questo sarà il quinto raduno nazionale in Campania, dopo il primo del 1929. Quella volta si tenne però nei pressi di Napoli: «Ogni anno facciamo oltre 200 manifestazioni su tutto il territorio nazionale - aggiunge Cataldi - e andiamo avanti così da ormai 90 anni. Dopo Salerno ci metteremo subito al lavoro per il prossimo raduno». Destinazione Asti.

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