La Camusso da Salerno «Serve equilibrio Nord-Sud»

La leader sindacale ha concluso l’assemblea della Cgil sul Mezzogiorno. Nel mirino Marchionne e Monti. Il ministro Barca: «Sorpreso dalle polemiche sui tablet a scuola»

«Una idea di programmazione che tenga conto dell’equilibrio che c’è tra Nord e Sud del Paese è fondamentale». Ne è convinta la leader della Cgil, Susanna Camusso, che ha concluso l’assemblea nazionale della confederazione sul Mezzogiorno. Secondo la Camusso, «occorre porsi la domanda sugli squilibri che si determinano».

«L’assetto produttivo e sociale del Paese - ha detto - è cambiato, un Progetto Paese presuppone una riduzione delle differenze. C’è bisogno di fare del Mezzogiorno la chiave con cui affrontiamo questo tema. C’è una parte del Paese che ha bisogno di essere difesa e salvaguardata, altrimenti non abbiamo la piattaforma su cui costruire il cambiamento». La Camusso ha poi affrontato la questione Sulcis. «Se portiamo via il lavoro che c’è non si lavora per costruire la prospettiva, ma solo per farli emigrare in altre zone del Paese». Uno degli errori commessi dal governo, secondo la Camusso, è il non «aver chiamato le grandi imprese pubbliche e chiedere loro quali sinergie costruire per far ripartire gli investimenti». «Marchionne ha detto che aveva uno straordinario nuovo modello ma aveva bisogno di più produttività. Avevamo detto che non ci convinceva quello schema. Oggi possiamo dire che non ha portato da nessuna parte, ha avuto la produttività in più e non ha fatto nulla», ha dichiarato ancora la Susanna Camusso: «A poca distanza, per lo stabilimento Alenia abbiamo firmato un accordo tutti insieme ed è andato benissimo». Per la Camusso «non c’è bisogno di derogare al contratto, ma di integrare il contratto con soluzioni più mirate alle esigenze dell’azienda».

Nelle città, ha aggiunto la leader della Cgil «i processi di conoscenza e di istruzione vanno salvaguardati». «Se si sottraggono risorse alle amministrazioni comunali - ha precisato -le risorse vengono cercate altrove». «Come si fa - ha concluso - a discutere del bis di un governo che non ci lascia un progetto e non si pone un obiettivo per il Paese? Vorrei capire che cosa fa oggi il governo. I provvedimenti dell’esecutivo hanno determinato un peggioramento delle condizioni dei lavoratori e dei pensionati».

Da Salerno anche il commento del ministro Barca: «Non ci sono dubbi che i tablet consentano il ricorso a strumenti più ricchi di un libro. Sono sorpreso. Sanno tutti che per via di una pessima capacità di spesa dei fondi comunitari, specie al Sud, noi abbiamo fondi inutilizzati. Sarà un prototipo per tutti». Lo ha detto a margine della conferenza Cgil sul Mezzogiorno, in relazione alle polemiche scaturite sulla volontà di dotare i docenti di un tablet.