La Camera di Commercio vuole riesumare Intertrade

Si proverà, se c’è il consenso del Ministero, a revocare la delibera di liquidazione Tensione in Consiglio camerale per l’esposto presentato da Sabatino Senatore

Salta l’accordo (come anticipato ieri da “la Città”) tra Camera di commercio di Salerno e Si Impresa, per la cessione d’Intertrade. E, quindi, i 5 dipendenti dell’azienda speciale s’avviano verso il licenziamento, anche se sarà fatto tutto il possibile per evitare quest’eventualità. A comunicare la rinuncia all’operazione, perché ritenuta antieconomica dalla Camera di commercio di Napoli, è il presidente Andrea Prete, nel corso di un Consiglio camerale in cui la tensione si taglia a fette. Perché tutti serbano rancore, per usare un eufemismo, contro Confcommercio e, in particolare, verso Sabatino Senatore, che ha presentato un esposto alla Corte dei conti contro l’assorbimento societario, e fatto notificare una diffida a tutti i consiglieri.

«Il matrimonio – sottolinea Prete – non si celebra, essendo venuto a mancare uno degli sposi. E, adesso, saremo costretti a prendere decisioni estreme. Qualcuno mi ha addirittura accusato di esportazione di capitali a Napoli, senza tener conto che dal 2011 al 2014, in soli 4 anni, per le aziende speciali sono stati spesi ben 8 milioni di euro. Il progetto d’adesione a Si Impresa, invece, prevedeva un esborso massimo di 2 milioni e 500 mila euro per 10 anni, dotando nuovamente le imprese del territorio di un’azienda speciale in grado di offrire una serie di servizi che ora mancano». Adesso, venuta a mancare l'intesa con Napoli, la Giunta, che si riunirà il prossimo 6 marzo, dovrà ritirare la delibera e si dovrà procedere col licenziamento dei 5 dipendenti (presenti in silenzio ad ascoltare il dibattito), a meno che non si trovi una soluzione.

Proprio per questo Mauro Maccauro propone di «non essere frettolosi e approssimativi» e di «fermare il processo di liquidazione, chiedere al ministero un parere circa la possibilità di far ritornare in vita Intertrade, fare un’analisi dei costi, proporre contratti di solidarietà e capire se sia possibile mantenere in vita l’azienda speciale a costi ridotti e destinando per la sua sopravvivenza le risorse promesse a Si Impresa».

Un’operazione tecnicamente possibile, anche se, avverte uno dei revisori dei conti «la revoca della delibera di liquidazione ha effetto dopo 2 mesi». Al di là delle possibili alternative Maccauro alimenta la polemica: «Lo sperpero di denaro in Camera di commercio – attacca – c’è stato fin quando Prete non è stato eletto presidente, e sono i numeri a dirlo. A Senatore voglio consigliare di stare attento, perché in questa vicenda è stato strumentalizzato». Non tarda ad arrivare la replica di Senatore, che oltre ad evidenziare come «alla salvaguardia dei 5 dipendenti di Intertrade ci tengano tutti» precisa di non aver «mai messo in dubbio la moralità del presidente Prete». «E posso rassicurare tutti – conclude – che non mi faccio mettere in mezzo da nessuno».

Gaetano de Stefano

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