La Camera di commercio si sbarazza di Intertrade

Dopo gli scandali deliberata la messa in liquidazione della società speciale Decisa anche l’uscita dall’aeroporto, ultima parola al Consiglio dell’ente

Intertrade chiude i battenti. È questa le decisione della Giunta della Camera di commercio (composta oltre che dal presidente Andrea Prete, da Mario Arciuolo, Gennaro Bonomo, Pietro Caggiano, Sergio Casola, Gianfranco Ferrigno, Mariano Lazzarini, Mauro Maccauro e Aldo Trezza) che ha deliberato anche l’uscita dall’aeroporto Costa d’Amalfi, dopo aver onorato l’ultimo debito di 56mila euro. In questo caso, tuttavia, il passaggio dovrà essere formalizzato dal consiglio camerale. Che proprio per mancanza di fondi si sta liberando dei maggiori pesi economici. A cominciare dall’azienda speciale, nata nel 1997, che avrebbe dovuto favorire i processi di internazionalizzazione delle imprese della provincia. E che, invece, si è rivelata un flop, soprattutto finanziario.

La decisione di dismettere Intertrade è stata presa in quanto non vi è possibilità di rilancio. Troppo consistenti i debiti (più di 1 milione e 500mila euro) e, inoltre, c'è l’inchiesta della Procura che dovrà fare chiarezza sul alcune anomalie. Perciò è stato prorogato, di altri sei mesi, il mandato del commissario Alfredo Greco, che sarebbe scaduto il 23 aprile. L'ex procuratore di Vallo della Lucania, che ha già segnalato alla magistratura le presunte irregolarità accertate, avrà adesso il compito di traghettare verso la liquidazione l’azienda speciale e di espletare tutte le procedure propedeutiche alla cessazione dell’attività. Proprio in merito alla situazione debitoria, altresì, l’esecutivo ha deciso di ricorrere alla mediazione obbligatoria per dirimere il contenzioso nato col Monte dei Paschi di Siena. L’istituto di credito pretende la restituzione di un prestito di 600mila euro, che non è riconosciuto dall’attuale governance dell’Ente, in quanto concesso senza che fosse stato rispettato l’iter istituzionale. Ma i misteri di Intertrade sono anche altri. Le indagini hanno ipotizzato reati che vanno dal peculato all’appropriazione indebita e alla truffa ai danni dello Stato. Sette le persone coinvolte, tra cui l’ex direttore Innocenzo Orlando, l’imprenditore Renato Aliberti (consigliere comunale a Cava) il presidente dell’Acai Santo Dino Perrone, l’ex presidente di Intertrade Demetrio Cuzzola (che l’ha guidata dal 2002 al 2007) e altri dirigenti e imprenditori accusati di una spartizione di fondi pubblici, drenati con la presentazione di progetti di sviluppo aziendale e dirottati invece su esigenze private.

Alla questione aeroporto era dedicata anche la seduta di consiglio comunale di ieri a Pontecagnano, ma il dibattito è saltato. Il consigliere d’opposizione di Fdi Antonio Anastasio ha chiesto al sindaco Ernesto Sica di chiarire la situazione, ma il primo cittadino ha dichiarato che «si deve attendere la sentenza» (la questione è infatti finita in tribunale). Anastasio, Pasquale Lamberti e Franco Smarra hanno abbandonato l’aula. Stessa cosa è stata fatta dai cinque consiglieri di opposizione del Pd.

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