La Camera di commercio ospita l’Authority

Ritorno alle origini per l’ente presieduto da Annunziata dopo il “naufragio” del progetto della torre

Un ritorno alle origini per l’Autorità portuale, che dopo sedici anni torna nella sua sede “storica” all'interno della Camera di commercio. In attesa di conoscere il destino dell’Authority, che il decreto Delrio sul riordino dei porti italiani, vorrebbe sopprimere unificando Salerno con Napoli, il presidente Andrea Annunziata ed il Consiglio portuale torneranno, infatti, ad occupare il terzo ed il quarto piano dell'edificio di via Roma dove nel 2000, quando fu istituita l’Autority, il primo presidente, Fulvio Bonavitacola, tenne le prime riunioni ed insediò il suo ufficio. Ad annunciare il ritorno è stato il presidente della Camera di commercio, Andrea Prete, nel corso dell'incontro che si è svolto ieri mattina nell'aula del consiglio camerale per sottoscrivere il documento proposto da Assotutela (l’associazione che raggruppa le imprese portuali) contro l'ipotesi di accorpamento.

Nei giorni scorsi è stato infatti sottoscritto il protocollo d'intesa tra i due enti e già nei prossimi giorni potrebbe avvenire il trasloco dagli uffici di via Sabatini. Uno spostamento che potrebbe essere temporaneo quanto duraturo. Tutto dipenderà da cosa deciderà il Governo e dall’esito della battaglia ingaggiata dal mondo portuale ed imprenditoriale salernitano per mantenere due Autorità anche nella nostra regione.

Una soluzione necessaria anche alla luce della mancata realizzazione della torre in piazza della Libertà, che avrebbe dovuto ospitare proprio l'Autorità portuale. Una vicenda questa lunga e complessa, conclusa con la vittoria degli ambientalisti che hanno ottenuto il blocco dell'opera (finanziata in parte con fiondi ministeriali e in parte con fondi dell’Autorità) scatenando però un'azione legale da parte del presidente Annunziata che tempo fa ha chiesto i danni per la mancata realizzazione. Nel mirino del numero uno dell'Authority fsono finiti la Soprintendenza di Salerno e il Comune, al quale vennero contestate le autorizzazioni paesaggistiche e la mancata partecipazione dell'Autorità ai due tavoli convocati dall'ex soprintendente Gennaro Miccio prima della firma del nuovo parere. La mancata partecipazione dell'Autority, sostenne l'avvocato Barbara Pisacane motivando la richiesta di risarcimento danni, non consentì alla stessa di esercitare preventivamente sul piano amministrativo la difesa delle proprie ragioni. (m.a.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA