La Calpazio e il “sogno verde” dello stadio

“Io un sogno verde” scrive Attilio Taddeo nel gruppo pubblico “sei di Capaccio paese se...”. E quale sia il sogno lo si capisce subito guardando l’immagine che accompagna il post, dove il verde è...

“Io un sogno verde” scrive Attilio Taddeo nel gruppo pubblico “sei di Capaccio paese se...”. E quale sia il sogno lo si capisce subito guardando l’immagine che accompagna il post, dove il verde è quello di un manto erboso che al momento non c’è e con cui si vorrebbe ricoperto il campo di calcio di Capaccio paese. Un verde brillante, frutto di una lavorazione al computer della foto originale e accompagnato dal nome della squadra locale Calpazio. Dove i calciatori di questa squadra siano adesso obbligati a giocare lo mostra la fotografia reale, che Taddeo mette a confronto con quella prodotta al computer. Il campo intitolato al tenente Vaudano è un rettangolo di gioco sterrato,lontanissimo dalle aspirazioni di calciatori e spettatori. Tant’è che Giuseppe Caceci commenta con un laconico “Magari” il post con la foto ritoccata. Francesco Pipolo prova a immaginarlo: «Erba naturale, sarebbe bellissimo. La Calpazio e Capaccio lo merita». Stefano Galardi se la prende con gli amministratori locali facendo il confronto con altre realtà più piccole: «Trentinara è da una vita che hanno l’erba sintetica, invece il capoluogo di un comune tanto grande non ce l’ha? Il capoluogo dovrebbe essere tenuto come un fiore all’occhiello e non solo come un deposito dei morti di tutto il comune».