“La buona novella” di tredici sacerdoti in zone di frontiera

Domani alla Feltrinelli presentazione del libro della Urbani Un dialogo serrato con i preti più esposti nel Napoletano

SALERNO. Tredici capitoli dedicati ad altrettanti sacerdoti coraggiosi che, nelle zone di frontiera in cui è visibile il volto della Napoli più degradata ed abbrutita, ogni giorno lottano per diffondere la speranza del riscatto, la giustizia e la solidarietà.

È un dialogo serrato ed incalzante quello che la giornalista napoletana Ilaria Urbani instaura con i custodi del messaggio evangelico nel suo libro “La buona novella - Storie di preti di frontiera” (Edizioni Guida), che sarà presentato domani, alle 18, alla libreria Feltrinelli a corso Vittorio Emanuele. Nel corso dell’appuntamento l’autrice parlerà del volume - che si fregia dell’introduzione dello scrittore Roberto Saviano - con il direttore della collana editoriale “We Care” Samuele Ciambriello, il direttore del quotidiano “La Città” Angelo Di Marino ed il cappellano della casa circondariale di Lauro Padre Carlo De Angelis.

In particolare evidenzierà la normale straordinarietà di vite imprevedibili ed avventurose, che mettono al centro l’uomo ed i suoi bisogni agendo tra la gente delle periferie napoletane e del litorale domizio, ma anche attraverso social network, Tv e imprese solidali. Il cappellano del carcere di Poggioreale don Franco Esposito; don Aniello Manganiello, ex parroco di Scampia; padre Antonio Bonato, missionario comboniano a Castel Volturno; padre Carlo De Angelis, una vita al fianco dei tossicodipendenti; padre Fabrizio Valletti, gesuita a Scampia; don Gaetano Romano, che opera nella periferia orientale sin dal caos post terremoto; don Antonio Loffredo, che ha scommesso sull’impresa solidale per salvare il rione Sanità da abbandono e camorra; don Félix Ngolo, che fa del calcio un momento di integrazione nell’hinterland flegreo; don Vittorio Siciliani, memoria storica di Scampia fin dagli anni in cui furono costruite le Vele; don Tonino Palmese, con la sua opera di diffusione della legalità e il sostegno ai parenti delle vittime di camorra; don Mario Ziello, voce battagliera dai Quartieri Spagnoli; padre Domenico Pizzuti ed il suo impegno per la convivenza con i rom; padre Alex Zanotelli, dall’Africa a Napoli per la rivoluzione dal basso.

Questi i tredici messaggeri della buona novella descritti nel libro ed i protagonisti di una Chiesa in prima linea, lontana dalle stanze del potere in Vaticano. Di loro, nel ricordo di un’altra vita straordinaria spesa al servizio degli altri come quella di don Peppe Diana, la Urbani narra, attraverso un racconto corale, l’impegno vissuto senza limiti e senza riserve, grazie al quale sono stati accesi i riflettori sui bisogni e sul buio che opprime le vite sospese nelle periferie in cui i sacerdoti operano, cercando di colmare un vuoto istituzionale, infrastrutturale e politico.

«Il libro è una sorta di road book per scoprire il disagio attraverso gli occhi di chi presidia il territorio ogni giorno - scrive l’autrice nell’introduzione del libro - contribuendo all’elevazione delle coscienze ed al rispetto della dignità umana». La speranza, come sottolinea la Urbani, è che «l’impegno di questi tredici antieroi metropolitani, che si rivela quotidianamente lì dove la legge fallisce, sarà accolto dal nuovo Papa, ma prima di tutto dallo Stato e dalla società civile».

Alfonsina Caputano

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