IL FATTO

La Biblioteca provinciale di Salerno verso Palazzo D’Avossa

Memoli: «Per ristrutturare l’attuale sede servono fondi che l’Ente non ha» 

SALERNO - È Palazzo D’Avossa il luogo individuato per restituire dignità e decoro alla Biblioteca provinciale. Su questa soluzione stanno lavorando i tecnici di Palazzo Sant’Agostino dopo la chiusura di una delle zone principali del palazzo di via Laspro, l’unica sala studio pubblica della città. Al problema della mancanza dl personale (per cui molti servizi sono già praticamente sospesi) si aggiungono ora problemi strutturali e l’accesso ad altre sale potrebbe essere interdetto al pubblico. Non basterebbe, infatti, l’innesto di almeno 6 nuovi addetti perché ci sono tutta una serie di problemi legati proprio alla decadenza dello stabile e sua alla fruizione, come nel caso dei bagni che dovrebbero essere rifatti.

«Per ristrutturare il palazzo di via Laspro - spiega Paky Memoli , consigliere comunale e provinciale con delega alla Cultura, Beni Culturali e Turismo sarebbero necessarie risorse che in questo momento l’Ente non può mettere in campo. Quindi, la soluzione che sembrerebbe essere tecnicamente migliore è proprio il trasloco a Palazzo D’Avossa». Gli architetti della Provincia hanno già effettuato un sopralluogo: «Ci sono due piani abbastanza grandi da poter ospitare i volumi e il pubblico e non c’è la necessità di fare lavori o ristrutturazioni che comportano spese importanti. Comunque precisa la consigliera Memoli sia da parte dell’Amministrazione provinciale che comunale c’è la massima attenzione al problema e la volontà di risolverlo nel più breve tempo possibile perché abbiamo tutti la consapevolezza che una città come Salerno non può non avere una Biblioteca».

Nel luglio scorso era stato annunciato un Protocollo d’intesa con Scabec (società in house della Regione Campania per la valorizzazione e promozione dei beni culturali) proprio per restituire alla Biblioteca provinciale prestigio e centralità. Attraverso la collaborazione tra Comune e Provincia era stato sottoscritto l’impegno “ad avviare un percorso di valorizzazione che consenta il veloce ripristino delle attività della Biblioteca affinché la città di Salerno, come del resto l’intera provincia, non sia ulteriormente costretta a rinunziare alla piena fruizione di un patrimonio culturale di primaria importanza ». Finora, invece, la fruizione e l’accesso sono sempre più limitati, anche negli orari, a differenza di quanto chiedono soprattutto gli studenti Erasmus. La Biblioteca provinciale, dunque, potrebbe trovar spazio a Palazzo D’Avossa, uno tra i più importanti edifici della città per valore storico e per qualità architettonica.

(e.t.)