«L’Università un set ideale per la tv»

Fisciano, il regista Duccio Forzano si è confessato alla platea di DaviMedia

FISCIANO. «Ho visto degli spazi che mi hanno incuriosito, non è escluso che possa prendere in considerazione il campus di Salerno come location per uno dei miei lavori». A dirlo è stato, ieri pomeriggio nella cornice del teatro d'Ateneo, il regista Duccio Forzano, ospite della kermesse DaviMedia. Forzano è tra i più creativi sperimentatori della televisione italiana, tanto da essere considerato l’erede del grande Antonello Falqui. Ma il regista bolognese è anche un esempio tangibile di speranza per quanti credono caparbiamente nei propri sogni, lui che la prima pellicola – quella voluta da Claudio Baglioni – l’ha firmata a trentanni suonati, da lì la sua carriera ha preso il volo. Ha diretto Fiorello, Morandi, Panariello, Antonella Clerici, Paolo Bonolis, senza dimenticare l'ultima edizione del Festival di Sanremo. Il suo stile, dato dal colore e dall’atmosfera, rende il prodotto originale, con un tocco di raffinatezza che attualizza la tv classica.

«Quando ero bambino mio padre mi regalò un proiettore, un oggetto che mi affascinava moltissimo - ha spiegato - lo usai finchè si ruppe. Poi la vita mi portò ad allontanarmi da questa passione ed ho fatto mille mestieri diversi, in tutt’altri campi. Un po’ di anni dopo la passione è riesplosa in modo più deciso e da lì non ho mai smesso di esprimermi attraverso le immagini. All’inizio come operatore, poi montatore, film maker, ho percorso tutti gli step crescendo insieme al mestiere. Mi sono preparato e questo mi ha consentito di poter salire sul mio treno quando è passato».

La caparbietà è la parola chiave di un mestiere che per Forzano è stato il primo, vero, amore. «L’esperienza di Sanremo ha avuto come punto focale la sperimentazione – ha continuato il regista bolognese – ci siamo mossi con nove telecamere, adattandoci al palcoscenico che ha sempre avuto dimensione cinematografica, quando, invece, stiamo parlando di un teatro di medie dimensioni».

Rita Esposito

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