APPALTI E POLEMICHE

L’Umberto I ha la sua opera. E l’Auditorium resta chiuso

Toccherà all’architetto salernitano Santoro realizzare il pannello in ceramica 

SALERNO - Mentre l’Amministrazione si arrovella da mesi - senza trovare una soluzione percorribile - su come realizzare il parcheggio che consentirebbe di aprire l’Auditorium di via de Renzi, nei giorni scorsi è stata selezionata l’opera d’arte che dovrà decorare il muro del terrazzo panoramico della struttura riqualificata finanziata con 10 milioni di fondi europei e chiusa dal 16 maggio del 2016, data della consegna dei lavori. Al di là del destino dell’Auditorium dell’ex Umberto I con i suoi 350 posti, sale collettive per concerti e conferenze e una sala di registrazione, il concorso d’idee per la realizzazione dell’opera d’arte ha premiato l’architetto salernitano Paolo Santoro.

Il tema a cui si sono dovuti attenere i 13 artisti che hanno partecipato alla gara doveva attingere dalle suggestioni della Scuola medica salernitana. Più nello specifico, come si legge nella determina che definisce le procedure, “è stata prevista la realizzazione di un intervento artistico costituito da uno o più pannelli composti da formelle policrome di ceramica smaltata modellata ad altorilievo, da collocare sul muro della terrazza panoramica dell’Auditorium”. Tra i partecipanti esclusi anche nomi illustri dell’arte ceramica, come Enrica Rebeck , nipote di Ugo Marano .

Per la realizzazione del pannello ispirato alla Scuola medica salernitana che l’architetto vincitore ha incarnato in Trotula de’ Ruggiero e nel Giardino della Minerva sono stati messi a disposizione 70mila euro. Si tratta di fondi che erano stati accantonati già all’epoca della gara per la progettazione perché è una legge che impone - per ogni nuova realizzazione di opera pubblica - anche la creazione di un’istallazione artistica.

Una norma che vincola addirittura il via libera al collaudo. Nel caso dell’Auditorium, invece, i fondi vincolati all’arte sono stati “congelati” e, sfruttando un varco tra i commi della norma fu consentito di avviare, concludere e dare il via libera al collaudo anche senza che l’opera fosse stata realizzata mentre i fondi venivano affidati alla Sovrintendenza. Il primo bando per il concorso d’idee legato all’istallazione d’arte all’Auditorium, infatti, era andato deserto mente tutto era pronto per il collaudo della struttura che poi è rimasta chiusa per i successivi 4 anni. Quando è stata la volta della Sovrintendenza di organizzare le procedure per investire i fondi disponibili, gli uffici tecnici sono stati nuovamente coinvolti per la mancanza di personale e di strutture idonee in quelli di via Tasso. Supporto accordato da Palazzo di Città in cambio di una consulenza più diretta e vincolate della Soprintendenza nelle procedure per il concorso d’idee. In sostanza, si è voluto scongiurare il rischio che prima fosse espletata la gara e poi da via Tasso arrivassero rilievi e vincoli vari.

Alla fine la scelta, in base a una valutazione fissata con parametri stabiliti, è stata fatta e, al termine dello studio delle differenti proposte, l’opera è stata abbinata al nome dell’artista. I 13 disegni delle proposte che hanno partecipato al concorso saranno tutti esposti e sarà possibile vederli. Intanto la commissione composta dal dirigente dell’ufficio Opere pubbliche e Lavori pubblici del Comune, Giovanni Micillo in qualità di presidente; da Domenico Donesi in qualità di segretario; dalla soprintendente Francesca Casule ; da Maurizio Di Fruscia , progettista dei lavori di completamento dell’Auditorium Umberto I e dai professori Antonio Passa e Giuseppe Pirozzi è stata sciolta e liquidati i due esperti chiamati ad hoc.

(e.t.)