sanità 

L’ospedale “Tortora” diventa punto di primo intervento

Elevato lo Psaut di Pagani a Punto di primo intervento. Una “promozione” per il servizio di emergenza sanitaria all’ospedale “Andrea Tortora” per garantire migliore assistenza ai cittadini di Pagani,...

Elevato lo Psaut di Pagani a Punto di primo intervento. Una “promozione” per il servizio di emergenza sanitaria all’ospedale “Andrea Tortora” per garantire migliore assistenza ai cittadini di Pagani, Angri, Sant’Egidio del Monte Albino e Corbara e per decongestionare il pronto soccorso di Nocera Inferiore.
Una battaglia sostenuta in particolare dalla Cgil Funzione Pubblica: «Con il Ppi a Pagani – ricorda il sindacalista Gennaro D’Andretta – sarà possibile utilizzare le professionalità presenti al “Tortora” per consulenze e alcuni servizi, come la radiologia. Un importante riconoscimento che va nell’ottica di garantire servizi di emergenza più vicini al cittadino e per diminuire le attese all’“Umberto I”, normalmente sovraffollato».
D’Andretta, che è anche responsabile del servizio trasporto interno (le ambulanze che trasferiscono i pazienti da un ospedale all’altro per ricoveri o consulenze), sottolinea che da quando l’attività è centralizzata a Pagani l’utilizzo è incrementato dai 560 accessi l’anno del 2016 ad oltre 2200 di quest’anno. «Con questo coordinamento abbiamo assicurato un servizio più celere ed efficace – ricorda il sindacalista - consentendo una minor permanenza dei pazienti nelle strutture ospedaliere, con beneficio per gli assistiti e liberando posti letto. E c’è pure un risparmio di oltre un milione di euro l’anno».
D’Andretta ha sottoposto all’attenzione della dirigenza dell’Asl i risultati conseguiti in appena due anni di lavoro ma ha ribadito la necessità «di sostituire le ambulanze in dotazione, ormai vecchie e non adeguatamente equipaggiate. Abbiamo mezzi che hanno percorso oltre 500mila chilometri e spesso sono fermi in manutenzione».
Il responsabile del servizio “Sti” precisa che, visti i numeri realizzati in un paio di anni, occorre ripristinare il turno di 24 ore al giorno per gli infermieri: «Attualmente – rammenta D’Andretta – i turni sono solo dalle otto del mattino alle 20 ma si esce in pratica tutte le notti, con la chiamata dell’infermiere reperibile. Non avere un turno di 24 ore non comporta nessun vantaggio economico, ma svantaggi per il servizio e la sua celerità nelle ore notturne».
Salvatore De Napoli
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