la curiosità

L’ospedale ingaggia un falco contro i colombi

Il rapace dovrebbe tenerli lontani dagli edifici del "Ruggi" dove creano problemi di igiene

SALERNO. I colombi che svolazzano negli spazi dell’ospedale “Ruggi d’Aragona” presto riceveranno lo sfratto. Un falco sorvolerà sui tetti del presidio di via San Leonardo a caccia di prede da allontanare. I colombi sporcano, imbrattano, sono rumorosi, portatori di malattie e rovinano gli immobili. Sono considerati così e per questo dovrebbero avere vita breve non appena il falco sorvolerà i cieli del presidio, rispondendo ai comandi del suo addestratore. O, almeno è quello che l’Azienda ospedaliera universitaria spera. I colombi sono alla ricerca continua di cibo e beccano qualunque avanzo trovato vicino alle aiuole o nei pressi dei bar dell’ospedale, potrebbero però essere portatori di infezioni e le segnalazioni sono giunte in più di un’occasione ai vertici aziendali.

Da un lato c’è chi offre loro da mangiare e di certo non vedrà di buon occhio questa soluzione, chiedendosi chissà quale fine faranno i poveri colombi. Dall’altro c’è chi considera solo l’aspetto legato alle possibili patologie di cui sono portatori. Basta dare un’occhiata sul web per trovare un elenco infinito di malattie infettive spesso collegate agli escrementi dei colombi, alcune delle quali potrebbero essere contagiose, come la salmonellosi, l’ornitosi, la candidatosi, l’encefalite e la tubercolosi. Basta il vento per trasportare polvere infetta delle deiezioni negli ambienti dell’ospedale. I soliti dissuasori, e cioè i ferri appuntiti che di solito vengono posizionati nei pressi di grondaie e cornicioni, a poco sono serviti. Infatti i volatili sono rimasti lì dov’erano. Ora il dg dell’Azienda, Nicola Cantone, ha deciso di adottare un sistema che, almeno sulla carta, dovrebbe essere efficace. Il predatore più feroce e temuto dai pennuti dovrebbe piombare sulle loro teste solo per spaventarli e farli scappare via. Becco robusto e artigli possenti dovrebbero provocare l’attesa reazione, ovvero la fuga immediata. Già altri ospedali e alcuni aeroporti hanno adottato questa soluzione.

Ora ci prova anche il Ruggi. Il rapace dovrebbe diventare il sovrano indiscusso del presidio per alcune ore a settimana, fino a quando non spariranno tutti i colombi. Dopo l’ok dell’Asl, questione di ore e la delibera sull’utilizzo del falco al Ruggi sarà pubblicata on-line sul sito aziendale.