L’ospedale domani riapre Si riparte con i ricoveri

I giudici hanno sconfessato la chiusura sancita dal manager Antonio Squillante Rimane, però, l’eventualità di un possibile ridimensionamento della struttura

AGROPOLI. Nessuno stop per i ricoveri all’ospedale di Agropoli. Dopo la sospensiva del Tar, emessa a seguito del ricorso presentato dal Comune e curato dal legale Lorenzo Lentini, il manager dell’Asl Salerno, Antonio Squillante, ha sospeso il provvedimento del 26 marzo, con il quale stabiliva per il 2 aprile il blocco dei ricoveri ordinari e di day hospital e per il 15 le dimissioni o il trasferimento dei pazienti in altri presidi.

Gli atti impugnati restano sospesi fino alla Camera di consiglio del 10 aprile. Il Tar ha sospeso tra l’altro: il provvedimento di Squillante; il decreto del commissario ad acta per la prosecuzione del piano di rientro, nella parte in cui prevede la chiusura dell’ospedale di Agropoli; il piano di ristrutturazione della rete ospedaliera; i decreti commissariali (42 – 29 - 46 del 2010); la delibera del Consiglio dei ministri del 24 aprile 2010, e ove occorra, quella del 2009, della nomina dei commissari ad acta; la delibera di giunta regionale del piano di riassetto approvato con la Legge 16; la delibera del commissario ad acta (114 del 31 gennaio 2011), con la quale è stato approvato l’atto aziendale; di tutti gli atti connessi.

E, contro la chiusura dell’ospedale agropolese alza la voce anche il locale circolo del Pdl, in particolare, i dirigenti Emilio Malandrino, Mario Pesca e Gianluigi Giuliano. Il direttivo lancia un appello a tutti i rappresentanti nazionali, regionali e provinciali chiedendo la modifica del Decreto 49 del 2010, che prevede la fuoriuscita dalla rete dell’emergenza del presidio.

Contestualmente chiedono le dimissioni di Squillante. «Come rappresentanti del Pdl locale abbiamo debitamente informato i nostri riferimenti politici – affermano i dirigenti – venerdì abbiamo avuto un incontro con Mara Carfagna, commissario provinciale Pdl e portavoce nazionale del partito, che ci ha riferito di aver già interessato il presidente Caldoro e di aver avuto un incontro con il direttore sanitario dell’Asl Pagano, all’esito del quale, come riferito dallo stesso, il futuro dell’ospedale sembrerebbe irreversibilmente compromesso. Carfagna attiverà tutte le procedure istituzionali necessarie affinché il problema venga affrontato e rivalutato nella sua globalità. E’ indispensabile una rivisitazione del Decreto 49 e della conseguente attuazione della Legge Regionale 16, che tenga conto della peculiarità dei territori e delle effettive esigenze a garanzia del diritto alla salute».

I dirigenti invitano le istituzioni «a volersi attivare in modo che tutti i provvedimenti relativi ad una probabile dismissione dell’ospedale possano essere rivisti e rimodulati».

Angela Sabetta

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