La sentenza

L'"orco" di Fratte condannato a 9 anni

Parcheggiatore salernitano di 67 anni abusò di una bimba e minacciò il fratello. Viveva in casa dei genitori dei piccoli

SALERNO. Nove anni “all’orco di Fratte”: ieri sera è arrivata la sentenza di primo grado. P.M., 67 anni, parcheggiatore abusivo, per il tribunale ha abusato di una bimba di cinque anni e minacciato il fratellino. L’inchiesta era partita dopo la denuncia dei genitori delle piccole vittime ed è stata coordinata dal pm Elena Guarino. L’accusa, al termine della requisitoria, aveva chiesto per l’anziano dieci anni di reclusione. I giudici della Prima sezione si sono riservati le motivazioni.

Solo l’avvocato che lo difende, Gino Bove, potrà presentare appello. I genitori dei bambini gli avevano offerto ospitalità, fittandogli un posto letto, e lui aveva approfittato di quella convivenza per abusare sessualmente della bambina.

Addirittura il 67enne ha molestato anche l’altro figlio della coppia, di sette anni, che cercava di difendere la sorellina. Una storia agghiacciante è emersa durante il dibattimento, durante il quale il parcheggiatore ha tentato di difendersi, dichiarandosi estraneo ai fatti. Sul banco dei testimoni sono sfilati operatori sociali, consulenti e persone informate sui fatti.

Prove testimoniali che hanno portato il collegio giudicate (presieduto dal giudice Gabriella Passaro) a emettere una sentenza di condanna. Teatro della violenza sessuale è stata una casa del popoloso quartiere di Fratte. I genitori dei due ragazzini, per arrotondare il bilancio, avevano deciso di ospitare proprio l’anziano che i bimbi chiamavano lo “zio”. Gli abusi sono avvenuti in un arco temporale compreso tra il 2009 e il 2011, durante la convivenza.

Anche dopo che i fratellini erano stati allontanati dalla loro abitazione e ospitati in una casa famiglia, il 67enne avrebbe continuato a perseguitarli tanto da essere accusato anche di stalking. C’è un altro aspetto inquietante emerso dal dibattimento, l’orco imponeva il silenzio al fratellino sulle violenze alla sorella, minacciandolo con un coltello alla gola, oppure lo afferrava per i piedi e lo faceva penzolare a testa in giù.

In questo modo gli incuteva timore per farlo tacere con i genitori. In questo clima di violenza e minacce, il 67enne approfittava della bimba che doveva soddisfare i suoi appetiti sessuali. Il pm Guarino, nel chiedere la condanna dell’orco, era stata molto dura, avanzando la proposta di una pena pesante. Nove sono, alla fine, gli anni inflittigli in primo grado.

©RIPRODUZIONE RISERVATA