L'OMICIDIO VASSALLOIl vicesindaco Pisani: "Ripartiamo con gli insegnamenti di Angelo"

Primo consiglio comunale a Pollica dopo l’uccisione del sindaco Vassallo. Si stringe il cerchio intorno al killer. Intanto continuano ad arrivare mail da tutta Italia per la nostra iniziativa "Io sono di Pollica"

POLLICA. Oggi c’è il consiglio comunale, c’è da votare l’assestamento del bilancio, perché qui a Pollica non amano lamentarsi o perdersi in chiacchiere. Sono stati abituati ai"fatti", e otto giorni dall’omicidio del loro sindaco-maestro Angelo Vassallo, é tempo di riprendere in mano le redini di quella buona amministrazione che lui aveva portato avanti.

Alle 18.30, dunque, si torna in aula. La seduta era fissata per il venerdì scorso, ma era stata ovviamente rinviata per quello che è accaduto. Prima dell’inizio dei lavori assembleari ci sará un momento di ricordo. «Poi si proseguirá con il lavoro che con Angelo avevamo tracciato, perché in noi c’è la voglia di andare avanti con tanto vigore. E’ vero, ci mancherá una guida: ma i suoi insegnamenti e la sua forza saranno in ognuno di noi», dice il vicesindaco Stefano Pisani. Dal giorno successivo al delitto è stato lui a prendere in mano le redini del comando. E ora vuole spazzare via ogni dubbio sullo stato d’animo della gente di Pollica.

La storia di questo piccolo borgo è cambiata radicalmente. Ma nessuno ha intenzione di mollare. Sotto i riflettori per sette giorni, il paese è ora alla ricerca di una parvenza di normalitá, ma l’eco di quegli spari è troppo viva per fare finta di niente. «I riflettori di questi giorni - dice Pisani - non ci hanno dato il tempo di pensare. Ora, finalmente, è giunto il momento del raccoglimento». Che non vuol dire rassegnazione. Tutti, a Pollica, sono infatti determinati a proseguire sulla strada tracciata dal sindaco-pescatore. «La rabbia di questi giorni si è trasformata in unitá - prosegue il vicesindaco - "siamo il tuo cemento", mi ha detto la gente di Acciaroli. Sono state le parole più belle. Vuol dire che il paese è unito, e deciso a non dimenticare».

Perché, come ha ricordato l’assessore Carla Ripoli, braccio destro di Angelo Vassallo, la sua ombra: «Non è morto nulla, bisogna ritornare a vivere. Abbiamo giurato di andare avanti, tutti insieme. Sará la nostra forza. Non sará facile, nessuno di noi potrá essere Angelo Vassallo ma andremo avanti con lo spirito di voler continuare la sua opera. Non abbiamo paura di essere lasciati soli. Se ci daranno una mano che ben venga, ma nessuna paura. E’ stato il suo più grande insegnamento».

Ieri si sarebbe conclusa la due giorni dedicata ad Hemingway e il suo viaggio ad Acciaroli. «Angelo ci teneva tanto e si era impegnato col solito zelo Perché tutto fosse perfetto», racconta, commossa, Gabriella Mazziotti, consigliere comunale di Pollica.

Intanto proseguono a ritmo serrato le indagini della Dda:dalla criminalitá organizzata, allo spaccio di droga, alla pista personale: questi i filoni sui quali le indagini battono da giorni, nelle ultime ore è tornata a farsi di nuovo largo l’ipotesi di pusher locali, cilentani, affrontati nei mesi scorsi da Vassallo a muso duro.

E in questi giorni si sta diffondendo con sempre maggior forza la voce che l’assassino abbia le ore contate. Lo stesso vicesindaco è convinto che presto verrá fatta chiarezza. «Sono fiducioso - dice Pisani - spero che i responsabili vengano scoperti al più presto. Ripeto, io ho fiducia». Ma è la fiducia di un intero paese.

(ha collaborato Rosamaria Morinelli)
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