L’omicidio dell’ambulante Balzano muto dal giudice

Scafati: il presunto assassino di Giuseppe Desiderio rimane dietro le sbarre Probabilmente nei prossimi giorni il suo legale chiederà una perizia psichiatrica

SCAFATI. Nessuna giustificazione, anzi, sostiene ancora di non essere l’assassino di Giuseppe Desiderio.

Nonostante gli indizi raccolti nei suoi confronti, Pasquale Balzano continua a negare di essere l’assassino del 57enne scafatese, trucidato con decine di colpi di forbici martedì pomeriggio.

Ieri mattina, Balzano - 46 anni - è comparso dinanzi al Gip Elena Conte, nel carcere di Poggioreale per la convalida del fermo. Alla presenza del suo avvocato, Gianpaolo Salvato, Balzano ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere.

Il giudice ha convalidato il fermo per il pericolo di fuga e la pericolosità dell’indagato e ha applicato nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio volontario.

La prossima settimana la difesa valuterà la possibilità di chiedere una perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere dell’omicida al momento dell’assassinio.

Balzano resta nel carcere di Poggioreale, dove è recluso dalla sera di mercoledì scorso. Secondo il giudice è sussistente il pericolo di fuga, visto che subito dopo l’omicidio di Desiderio si è dato alla macchia.

Il 46enne è infatti stato arrestato circa 24 ore dopo il delitto a casa di uno zio a Pompei, dove si era rifugiato la sera stessa del delitto. Per il giudice ci sono gravi indizi di colpevolezza nei suoi confronti, a cominciare dalle tracce ematiche riscontrate nell’abitazione di via Pertini dove il presunto assassino abita, oltre che sul luogo del delitto in via lo Porto. E mentre, Balzano affrontava il giudizio del Gip di Torre Annunziata per la convalida del fermo, nella chiesa della Madonna delle Grazie a Scafati si celebravano le esequie di Giuseppe Desiderio, il 57enne venditore ambulante trucidato per una questione di soldi da parte del suo socio nella vendita di frutta e verdura. Una folla di amici e parenti ma anche di conoscenti ha assistito ai funerali dell’uomo, fratello di Salvatore Desiderio, alias Sasà ‘o barbiere.

Un omicidio che sembra ormai definito, quello dell’ambulante scafatese, ora bisognerà attendere le strategie difensive di Balzano ed un eventuale ricorso al Tribunale per la libertà, oltre che alla perizia psichiatrica sulle sue capacità. Il 46enne è stato più volte ricoverato in strutture psichiatriche tanto da essere appellato come 'Pasquale ‘o pazz'. La prossima settimana il difensore potrebbe chiedere una perizia psichiatrica per il suo assistito.

(r. f.)

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