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L’isola ecologica supera l’esame dell’Arpac

CASTELLABATE. La questione sull’isola ecologica di Castellabate continua a tenere banco. Nei giorni scorsi l’Anpana, Associazione Nazionale Protezione Animali Natura e Ambiente, ha lanciato un grido...

CASTELLABATE. La questione sull’isola ecologica di Castellabate continua a tenere banco. Nei giorni scorsi l’Anpana, Associazione Nazionale Protezione Animali Natura e Ambiente, ha lanciato un grido d’allarme che aveva del sensazionalistico. Secondo il gruppo di tutela ambientale, infatti, i casi di tumore che si sono registrati nel territorio comunale sarebbero dovuti alla presenza di materiale pericoloso e cancerogeno nell’isola, probabilmente sotterrato.
Quella dell’Anpana era però solo una supposizione, perché per avere dati certi si attende la presa di posizione della Procura di Vallo dove sono stati consegnati dei fascicoli e che sta lavorando sul caso. Nel frattempo, però, è arrivata dura la reazione dell’amministrazione del centro di Benvenuti al Sud.
A parlare in primis è stato Domenico Di Luccia, l’assessore all’Ambiente: «Il sito è assolutamente pulito e possiamo negare con fermezza la presenza di amianto o di qualsivoglia materiale pericoloso per la salute dei nostri concittadini». Le dichiarazioni di Di Luccia sono fondate e con lui quelle del sindaco Costabile Spinelli: «Parliamo con dati alla mano dell’Arpac – continuano – prima dell’inizio dei lavori all’isola ecologica, dopo nostra espressa richiesta, sono state effettuate tutte le verifiche necessarie. La documentazione è a disposizione del pubblico presso il comune. All’epoca non furono riscontrate anomalie ma qualora ci fossero state – ipotizzano – oggi l’isola non sarebbe lì. Abbiamo adeguato ed ottimizzato un’area che versava in condizioni di abbandono – concludono – la nostra attenzione alla salute di cittadini e vacanzieri rimane massima».
Arturo Calabrese
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