L’ira di negozianti e residenti «Un errore, farà solo danni»

La maggioranza conferma il doppio senso in via Ripa ma commercianti e residenti lo bocciano; perché quello che per il sindaco può diventare un’occasione di sviluppo, per loro il nuovo dispositivo di traffico ha arrecato solo danni all’ economia della zona. Tanto che sono costretti ad escogitare nuove strategie di marketing per incrementare le vendite e limitare le perdite. Nel day after del Consiglio la situazione in via Ripa non è affatto serena, anzi.Ad alimentare la rabbia cisono anche quei tanti automobilisti che occupano sia i posti per i disabili che le zone di carico e scarico merci. Per Davide Del Mese, membro nazionale dell’ Unasca e uno degli organizzatori della protesta in via Ripa col doppio senso «è aumentato il numeri sinistri in questa zona – racconta – persino i pedoni hanno paura di attraversare perché temono di essere investiti». E aggiunge: «Non sono state previste le norme del Codice della Strada. Questa operazione è un flop dall’inizio alla fine. Ho fatto più volte presente all’assessore al ramo, D’Aniello, il problema della sicurezza stradale. La decisione assunta dall’amministrazione non apporterà alcun beneficio, e non è nè a favore dei cittadini nè di chi opera su questa strada, è semplicemente sbagliata».

Malgrado il voto compatto dell’altra sera al termine dell’assise cittadina, dalla maggioranza arrivano i primi distinguo. Come quello del consigliere comunale Vittorio Bonavoglia che per circa venti anni è stato titolare di un bar lungo via Ripa: «come ex esercente, sono solidale con i commercianti, molti dei quali miei ex colleghi. Fossi stato io al loro posto avrei fatto lo stesso»; «come consigliere comunale invece - aggiunge- anche se avessi votato no, la situazione non sarebbe di certo cambiata». Duro invece l’intervento di una residente, la signora Florinda, che descrive così la situazione : «via Ripa è diventata un prolungamento della Salerno – Reggio Calabria». Gli altri commercianti preferiscono non parlare: troppa la rabbia per un provvedimento che per loro è solo un’imposizione dall’alto.

Gerardo Sorgente

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