L’Intermedium della Piscitelli Il luogo della virtù dell’arte

Dipinti e stoffe, installazioni site specific, fotografie e video inediti al Madre La selezione dei lavori sarà visitabile fino al prossimo 30 settembre

NAPOLI. Intermedium, come dire: “In medio stat virtus”. I detti della cultura latina classica sembrano promuovere e propugnare le virtù speciali e uniche dello “stare nel mezzo”, o “in mezzo”. Ora, però, quella parola corrisponde al titolo della mostra dell’artista partenopea Giulia Piscitelli, ospitata dal museo Madre di Napoli fino al 30 settembre. E l’accezione riferita rispecchia in modo peculiare quella che la stessa autrice delle opere esposte attribuisce all’espressione teleutologica scelta quale traccia tematica, caricandola del valore e del significato che affonda le proprie radici nella genuinità della creazione ispirata soltanto a se stessa, che cammina sulle proprie gambe. Si tratta di una selezione di lavori nei quali risalta in tutto il suo nitore il carattere aperto di un che di continuamente sospeso tra soluzioni estreme. Il periodo di tali esiti realizzativi si colloca cronologicamente dal 1990 sino ai giorni nostri. L’offerta spazia dai dipinti alle cosiddette installazioni site specific, dalla fotografia ai video. Molto di tutto quanto si trova a disposizione nella sede partenopea di via Settembrini risulta ancora oggi inedito. Qui il messaggio diventa orecchiabile per il suo adombrare impalcature assiologiche “mosse”, scardinate dalla tradizione dei punti fissi. Esplode il piglio vivace, per molti versi sorprendente nella sua paradossalità, dell’interpretazione emergente come proposta poetica ed estetica che qui si denota come lotta, dialettica movimentata e lontana da qualunque formalizzazione stabilizzatrice dei rispettivi termini del confronto, una vis resistente e tenace, coraggiosa nella sua sfida verso il reale tramite un input bipolarizzante proiettato verso un surrealismo pronto però a rendere incombente l'accoglienza mentale e spirituale di ciò che è nei fatti, nella storia. Ecco, allora, in discussione il ruolo e l’essenza dell’arte e del “fare” che essa implica in questo mondo e in questa società che paiono poterne prescindere. Perché per l’artista la parola Intermedium presenta il nodo insopprimibile del porsi tra le ali dello spazio e del tempo per lasciare spazio all’afflato creativo capace di rubare la scena alle determinazioni del detto che così abdicano alla libertà del dicibile in ogni momento. Una ricerca perpetua, anche attraverso l’uso di materiali persino nei quadri - vedi la stoffa - dove questa risalta anche dalla medesima decolorazione dell’insieme. La mostra è visitabile il lunedì, mercoledì, giovedì, venerdì e sabato dalle ore 10 alle 19.30, la domenica dalle 10 alle 20.

Ciro Manzolillo

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