il convegno

L’innovazione al servizio dell’ingegneria

L’ingegnere del terzo millennio non deve più essere ancorato alle vecchie logiche professionali, ma deve sperimentare anche nuovi percorsi. E a Salerno il “percorso” innovativo è accompagnato dall’Ord...

L’ingegnere del terzo millennio non deve più essere ancorato alle vecchie logiche professionali, ma deve sperimentare anche nuovi percorsi. E a Salerno il “percorso” innovativo è accompagnato dall’Ordine professionale, che ha da tempo messo nel suo mirino proprio l’obiettivo di creare nuovi sbocchi lavorativi. E, in questo contesto, s’inquadra l’iniziativa che è andata in scena ieri, nel Salone Genovesi della Camera di Commercio. Il tema proposto dall’ordine, per iniziativa delle commissioni “Giovani e donne ingegneri e dipendenti” è stato quello degli “Aspetti professionali e competenze dell’ingegnere all’interno delle moderne aziende”. A confrontarsi sull’argomento sono stati tecnici e professionisti impegnati in esperienze lavorative nel mondo dell’industria, sia pubblica che privata. Ad aprire il dibattito è stato il presidente dell’ordine salernitano, Michele Brigante e a seguire si sono succedute le relazioni introduttive dei presidenti delle due commissioni: Claudia Zambrano e Sergio Compagnone. La scena, quindi, è stata ad appannaggio di affermati manager di importanti realtà nazionali e internazionali, che hanno dato un quadro ampio dei possibili ambiti in cui l’ingegnere si trova ad operare. E non sono mancati spunti di riflessione sulle possibilità lavorative, attraverso argomentazioni teoriche ed esempi pratici, informazioni su problematiche relative a processi aziendali e sulla gestione di risorse sia materiali che umane. A relazionare alla platea sono stati: Fabio Senesi e Francesco Favo, entrambi dirigenti struttura per la diagnostica della rete in Rfi, Antonio Pipelnino, direttore commerciale Isarail e Giuseppe Smiraglia, direttore tecnico Sada group. «Il target a cui si rivolge questo appuntamento – ha evidenziato Brigante – è soprattutto quello dei giovani ingegneri. L’obiettivo è quello di mettere a disposizione di questa generazione di colleghi gli strumenti adatti per orientarsi nel novero delle nuove opportunità create dall’evoluzione del ruolo dell’ingegnere». Anche perché, come ha specificato Brigante, le prospettive oggigiorno sono veramente ampie. «Si sta affermando – ha aggiunto - sempre più l’ingegneria della medicina, mentre la tradizionale ingegneria civile deve confrontarsi quotidianamente con l’utilizzo di nuovi materiali nel campo delle costruzioni, ma non solo. Si va progressivamente delineando, insomma, una rivoluzione epocale, accentuata dal carattere transnazionale che la professione va assumendo».

Gaetano de Stefano

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