PARTITO DEMOCRATICO

L'incubo delle primarie in CampaniaCaos sulle schede, slitta la proclamazione

A rischio la segreteria di Tino Iannuzzi. Oggi vertice degli organismi nazionali

Affonda nel caos più completo il varo del Partito Democratico in Campania. La proclamazione del segretario regionale del Pd, prevista per ieri, è slittata ancora una volta, impallinata dai sospetti sulla regolarità dello spoglio che ieri hanno indotto l’ufficio di presidenza nazionale a chiedere un "supplemento di informazioni". Per oggi è stato fissato un vertice, e a questo punto l’elezione di Tino Iannuzzi non può considerarsi scontata.
Tutto dipenderà dall’esito di una riunione che l’ufficio di presidenza (composto da Mario Barbi, Maurizio Migliavacca e Antonello Soro) ha convocato per oggi con l’Utan, l’organo tecnico nazionale che ha avocato a sé lo scrutinio campano e deliberato a maggioranza la vittoria di Tino Iannuzzi. Da quello stesso organismo sono partite le rimostranze dei componenti rutelliani e delle aree Letta e Bindi, che hanno accusato i sostenitori di Iannuzzi di aver attuato un colpo di mano "a minoranza" e ieri hanno chiesto di ricontare le schede della Campania. Alla fine l’ufficio di presidenza, riunito per la proclamazione dei segretari regionali, ha deciso di sospendere il giudizio sul caso Campania, convocando per oggi un incontro chiarificatore con l’Utan. La regione di Bassolino e De Mita resta ancora senza il nome del segretario del Partito Democratico e incerta rimane sia la composizione dell’assemblea regionale che quella della Costituente nazionale, che pure è stata convocata per sabato prossimo.
Ieri, altri quattro dei nove membri dell’Utan si sono associati all’istanza del rappresentante di Letta, Gianni Del Moro, che chiedeva di ricontare le schede. «Dalle prime verifiche effettuate - sottolineano in un comunicato congiunto Margherita Miotto e Fausto Recchia - sono stati riscontrati scostamenti macroscopici ed ingiustificati fra i votanti all’assemblea nazionale e quelli all’assemblea regionale». E ancora: «Tali discrasie si sommano alle gravi irregolaritá che giá erano state evidenziate in sede locale. Le verifiche effettuate a campione appaiono insufficienti per poter proclamare gli eletti con assoluta trasparenza e linearità». Considerazioni analoghe a quelle svolte da altri due componenti dell’ufficio, il rutelliano Pino Bicchielli e Stefano Graziano (coordinatore dell’Italia di Mezzo in Campania), che aggiungono come «gli elementi fino ad oggi riscontrati appaiono insufficienti per poter proclamare gli eletti con assoluta trasparenza e linearità» e chiedono «il riconteggio di tutte le schede».
Domenica una contestazione era partita anche dall’Utap di Salerno (l’ufficio che ha esaminato lo scrutinio provinciale). Per il presidente Antonio Pagano, i dati salernitani relativi alle liste nazionali diffusi dall’Utan «non corrispondono ai dati riportati sui verbali». Pagano afferma che molti di questi risultati «sono stati acquisiti tramite telefonate» e denuncia che «i dati inviati all’Utan sono provvisori e, quindi, non da prendere in considerazione». Conclude che l’Utan ha elaborato risultati fuorvianti, perché «facendo calcoli su dati diversi da quelli reali, si altera l’esito finale».