l’inchiesta

L’imprenditore Petti truffato nell’acquisto di una barca

CASTEL SAN GIORGIO. Bella era bella: una barca a vela di quindici metri che a primo acchito pareva perfetta e per la quale l’imprenditore Gabriele Petti, storico patron del colosso conserviero Cpc...

CASTEL SAN GIORGIO. Bella era bella: una barca a vela di quindici metri che a primo acchito pareva perfetta e per la quale l’imprenditore Gabriele Petti, storico patron del colosso conserviero Cpc di Castel San Giorgio, aveva concordato un prezzo che si aggirava sui 500mila euro. Il pagamento sarebbe avvenuto a rate, con passaggio di proprietà al momento del saldo, ma intanto aveva già potuto portare giù il natante dalla Liguria, dove era stato acquistato. Qualcosa però è andato storto: sull’imbarcazione sarebbero emersi alcuni difetti, è sorto un contenzioso civile col venditore e quest’ultimo – sfruttando il titolo di proprietà – si è ripreso la barca a vela dal cantiere dove l’imprenditore salernitano lo teneva in rimessaggio. Petti ha quindi sporto denuncia e sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta penale giunta ieri mattina davanti al Tribunale del Riesame. Il sostituto procuratore Roberto Penna chiede infatti che l’imbarcazione sia sequestrata, per scongiurare il rischio che l’indagato possa rivenderla a un terzo, con “reiterazione del reato e aggravamento delle sue conseguenze”.

Il giudice delle indagini preliminari, pronunciatosi per primo sull’istanza di sequestro, non lo ha concesso ritenendo che la questione fosse essenzialmente civilistica. La richiesta è stata quindi reiterata al Riesame, che dovrebbe pronunciarsi nel corso della prossima settimana. L’inchiesta sulla presunta truffa, intanto, va avanti. (c.d.m.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA