L’imprenditore inquina Allontanato da Pagani

Il suo salumificio era stato sequestrato per il fracasso provocato dai frigoriferi La violazione dei sigilli ha fatto scattare il provvedimento del giudice

PAGANI. È stato raggiunto dal divieto di dimora nel territorio paganese P. C., titolare di una fabbrica di salumi confezionati in località via Taurania: il provvedimento è stato firmato dal gip su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Nocera Inferiore Marielda Montefusco, in seguito ad una precedente vicenda giudiziaria legata alla sua attività.

L’uomo, infatti, era stato denunciato contemporaneamente da tre famiglie, tutte residenti nelle immediate vicinanze dello stabile che ospita la fabbrica, tutte disturbate dal frastuono molesto provocato dagli impianti frigoriferi presenti all’interno.

La situazione, evidentemente divenuta insostenibile per le esigenze dei tre nuclei familiari residenti nella zona, alla fine dei riscontri effettuati dai carabinieri ha prodotto un provvedimento di sequestro cautelare.

I militari hanno bloccato gli impianti oggetto del problema, quelli che producevano i rumori molesti, intervenendo sugli esposti presentati dalle parti lese.

La mossa successiva dell’imprenditore, tutt’altro che convinto evidentemente della bontà della contestazioni mosse a suo carico, è stata quella di violare i sigilli che erano stati disposti dall’autorità giudiziaria. Secondo l’indagato, quel sequestro era illegittimo, al punto da ritenere naturale la non osservanza delle prescrizioni.

Proprio quest’ultimo comportamento, legato al primo episodio giudiziario da un rapporto causa-effetto, ha dato il via a un ulteriore approfondimenti investigativo da parte della procura, con ulteriori solleciti arrivati dalle famiglie danneggiate, confluite in un diverso fascicolo d’inchiesta a carico del paganese P. C., che ha sommato l’odierna e grave accusa di violazione dei sigilli giudiziari alla precedente indagine per emissione di rumori molesti legati ad attività industriali.

Nell’ultimo caso, oltre al rinnovo della prescrizione preventiva nei confronti dei frigoriferi fonte di rumore, è prevista anche la misura di obbligo di dimora fuori dal comune di residenza, perché siano preservate le condizioni di permanenza del sequestro.

Se l’indagato restasse in zona evidentemente sarebbe molto probabile il ripetersi di violazioni da parte sua: questo il concetto maturato dietro la richiesta della procura e vagliato con esito positivo dal gip del tribunale di Nocera Inferiore Alfonso Scermino.

Per molti aspetti, si tratta di un provvedimento decisamente nuovo nella zona.

Alfonso T. Guerritore

©RIPRODUZIONE RISERVATA