L’impianto di biogas è “fuorilegge”

Sarno, i rilievi sono stati mossi dall’Arpac che si era mobilitata dopo una serie di segnalazioni arrivate dal Comune

SARNO. Gli impianti di biogas di Foce finiscono nel mirino dell’Arpac.

Una denuncia di “Italia Nostra” ha avviato una serie di verifiche sui siti per verificarne il tasso di inquinamento e il rispetto delle norme in materia.

Tecnici dell’agenzia regionale hanno, così, svolto due sopralluoghi all’esito dei quali hanno ha invitato il comune ad emanare alcuni provvedimenti a tutela dei cittadini, che l’esecutivo del sindaco Giuseppe Canfora ha inteso receperire, disponendo che l’area tecnica comunale provveda con atti di propria competenza. Ad inizio settembre, ad un primo sopralluogo sull’intera area dell’impianto, i tecnici dell’Arpac avevano rilevato odori molesti, per altro denunciati con maggiore frequanza anche da cittadini della zona.

Poi, in una prima trincea risultava stoccato un quantitativo di insilato di mais quasi prossimo al limite massimo di capienza e non coperto. In una seconda trincea risultavano stoccati vari cumuli sparsi di sottoprodotti agricoli pronti per essere inviati nel ciclo di produzione.

La foto dei luoghi continua con la verifica dell’ostruzione di una caditoia che creava un rivolo di percolato sul piazzale d’ingresso, altra causa di cattivo odore, che però, a detta dei tecnici, essendo il pavimento impermeabile, non penetra nel sottostante terreno.

Di contro, gli stessi tecnici facevano, comunque, notare l’assenza di odori molesti in prossimità dei digestori e della vasca di raccolta del digestato. I tecnici si sono aggiornati a fine settembre per consentire alla società di coprire l’insilato di mais, di ripulire la caditoia e di adottare misure ulteriori per il percolato.

Alla seconda ispezione, l’Arpac verifica che alcuni accorgimenti sono stati adottati. A tutela dei cittadini, però, l’agenzia segnala la necessità di installare un impianto deodorizzante lungo il perimetro delle trincee e la copertura della vasca di digestato.

Ricevuta la nota, il Comune ha disposto di dare seguito a tali suggerimenti e di monitorare in maniera costante l’impianto, venendo incontro alle esigenze dei residenti della frazione che, intanto, hanno inoltrato un’altra denuncia-petizione anche alla magistratura affinchè verifichi la legittimità degli impianti.

La questione rimane aperta e molto delicata sotto tutti i punti di vista.

Maria Manzo

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