sarno

L’ex pugile ripara i danni allo “Squitieri”

SARNO. L’ex pugile Samuele Esposito al lavoro per ripristinare lo stadio di Sarno. «Poi dicono che la boxe è violenza, ma visto quanto accaduto, gli sport violenti sono altri». Commenta così Samuele...

SARNO. L’ex pugile Samuele Esposito al lavoro per ripristinare lo stadio di Sarno. «Poi dicono che la boxe è violenza, ma visto quanto accaduto, gli sport violenti sono altri». Commenta così Samuele gli scontri alla fine della partita tra Ebolitana e Portici che hanno causato ingenti danni allo “Squitieri”. Insieme all’assessore Franco Prevete, e in maniera volontaria, Samuele ieri mattina ha iniziato dai sediolini della tribuna l’intervento in vista dei prossimi eventi sportivi. Hanno tolto i sediolini rotti, cercato di ripristinare quello che si poteva per rendere nuovamente accessibile lo stadio, mentre il Comune ha già avviato tutte le procedure per l’avvio dei lavori di ripristino.

Un brutto colpo, quello dell’altro giorno, come affermato anche dall’assessore Prevete, che si dice «rammaricato e soprattutto deluso, non dalle società, ma da quanti sono venuti a Sarno solo per creare scompiglio e non per amore dello sport. Fino alla fine della partita è stato tutto tranquillo, poi è scoppiato l’impossibile. Mi sono attivato per dare una prima sistemata perché non ce la facevo a vedere la struttura ridotta così e Samuele, sempre disponibile, mi ha dato una mano in maniera del tutto volontaria».

Dal canto suo, l’ex pugile, che ha accolto con piacere la richiesta di aiuto dell’assessore, non si capacita di come uno sport come il calcio possa essere così violento. «Dicono che la boxe sia feroce – afferma – ma noi alla fine dell’incontro andiamo insieme a mangiare, ci abbracciamo e utilizziamo la grinta solo sul ring, non fuori. Nel calcio, purtroppo, si verificano sempre gli stessi problemi e noi, ora, siamo qui a raccogliere i cocci».

Un gesto simbolico e di amore per la città quello dell’assessore e di Samuele che, in un sabato mattina, hanno preferito lavorare per la collettività e dedicare il loro tempo a riparare i danni causati da una tifoseria violenta e incivile, per ridare alla città la sua struttura sportiva.

Maria Manzo

©RIPRODUZIONE RISERVATA