la lettera

L’ex assessore e i danni da esondazioni

Arriva dall’ex assessore all’agricoltura del comune di Battipaglia un appello alle amministrazioni comunali della provincia di Salerno per evitare la richiesta dello stato di calamità naturale. Vito...

Arriva dall’ex assessore all’agricoltura del comune di Battipaglia un appello alle amministrazioni comunali della provincia di Salerno per evitare la richiesta dello stato di calamità naturale. Vito Lucia ha inviato una lettera aperta, andando controcorrente rispetto alle dichiarazioni di altri politici ed amministratori.

«Nel novembre 2010 le forti piogge giustificarono la richiesta, da parte di molti sindaci, dello stato di calamità naturale – afferma Lucia – ad oggi mi chiedo se hanno avuto risultati da tale richiesta. La povera gente, messa in ginocchio dall’acqua e dal fango, ha ottenuto almeno in parte un risarcimento? In quei giorni, dei professionisti, a titolo gratuito, si sono mossi andando incontro a coloro che ricercavano lo strumento per veder risarcito il danno che l’esondazione aveva provocato. La risposta concreta alla richiesta di aiuto è avvenuta in tempi velocissimi ma tutte le pratiche inviate alla Regione sono rimaste carta straccia. Solo dopo mesi la Provincia di Salerno e le comunità montane interessate hanno avviato l’iter burocratico attivato per mezzo della calamità naturale ed ancora una volta chi doveva pagare, cioè la Regione quale responsabile dei corsi d’acqua di sua competenza, è stato risollevato dal farlo».

Secondo Lucia «esiste uno strumento efficace per la richiesta di risarcimento del danno causato da esondazione per rottura degli argini dei corsi d’acqua di competenza regionale, e nonostante tutto solo in pochi lo hanno attivato. Si tratta della deliberazione numero 410 del 25 marzo 2010 per l’accertamento e il risarcimento dei danni causati da mancata manutenzione del reticolo idrografico di competenza della Regione. Le domande possono essere richieste solo a favore di aziende agricole o zootecniche. L’alternativa è ricorrere ad un accordo per il risarcimento direttamente alla Regione o alla vie legali facendo causa presso il Tribunale delle acque pubbliche».(f. p.)

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