L’estorsione sui terreni: i Fusco a casa

Estorsione ai commercianti ortofrutticoli per un terreno: i giudici del Riesame scarcerano Giovanni (foto) e Giuseppe Fusco. Hanno ottenuto i domiciliari padre e figlio arrestati prima per un fermo...

Estorsione ai commercianti ortofrutticoli per un terreno: i giudici del Riesame scarcerano Giovanni (foto) e Giuseppe Fusco. Hanno ottenuto i domiciliari padre e figlio arrestati prima per un fermo della Dda e successivamente per un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip Stefano Berni Canani. Accolte dal Riesame le istanze dell’avvocato Francesco Romano che ha chiesto di escludere per i due indagati l’aggravante dell’intimidazione mafiosa, addebitata in particolare a Giovanni Fusco, e così i due hanno ottenuto i domiciliari. Il pm Vincenzo Montemurro aveva insistito – in udienza – per il mantenimento della custodia cautelare in carcere e dell’accusa formulata di estorsione aggravata dal metodo mafioso. La difesa ha sostenuto che la questione tra i Fusco e i fratelli Alberto e Antimo Filetti sia da ricondurre ad una contesa di vicinato per un terreno ed ha chiesto ai giudici di derubricare il reato di estorsione in esercizio arbitrario delle proprie ragioni e violenza privata. Una questione che l’avvocato Romano aveva ribadito nel ricorso al Riesame e sulla quale i giudici – presidente Sgroia – si sono riservati. Giovanni e Giuseppe Fusco erano stati arrestati dagli uomini della Dia e dei carabinieri che avevano eseguito un fermo per la tentata estorsione ai danni dei fratelli Filetti, commercianti ortofrutticoli scafatesi, che a giugno scorso erano stati pesantemente minacciati dai Fusco e da altri due fiancheggiatori, Raffaele Esposito e Alessandro Maddaloni, già scarcerati, per aver acquistato da un vicino un terreno. Quel pezzo di terra, confinante con una proprietà dei Fusco aveva alimentato l’acredine tra questi e i vicini di casa. (r.f.)