L’Esercito ritorna a sparare in litoranea «Appelli inascoltati»

Esercitazioni di tiro dei militari per l’intero mese di aprile Delusione di Melchionda, rabbia degli operatori turistici

Dal prossimo mese di aprile si torna a sparare al poligono di tiro di Campolongo-Foce Sele: lo ha comunicato ufficialmente al Comune nei giorni scorsi il comandante del Comando militare dell'Esercito "Campania". Esercitazioni per l’intero mese, malgrado le (inascoltate) richieste del sindaco Martino Melchionda che, dopo l'ordinanza dello scorso anno di sospensione delle attività militari, aveva anche scritto al governatore della Regione, Stefano Caldoro, con esplicita richiesta di una audizione per discutere del delicato argomento.

«Purtroppo non abbiamo più mezzi per fronteggiare questa situazione - dice amareggiato il primo cittadino - dopo l'ordinanza dello scorso anno ho anche scritto al presidente Caldoro per essere ascoltato. L’area sulla quale insiste il poligono di tiro dell’Esercito oltre ad essere sottoposta ad una tutela ambientale particolarmente significativa, è anche prospiciente ad una arteria stradale a traffico sostenuto. Per questo era mia intenzione manifestare nelle sedi competenti la situazione di rischio concreto legata alle attività di esercitazione militare, anche al fine di evitare interventi sporadici, inefficaci e, comunque, non risolutivi delle problematiche connesse alla presenza del poligono in quella parte di territorio».

Intanto il Comando Militare "Campania" annuncia che per tutto il mese di aprile riprenderanno le esercitazioni; circostanza questa che impone in quell'area il divieto assoluto di accesso, sosta e transito di persone e mezzi, natanti e non, per permettere nella massima sicurezza ai soldati di stanza a Persano di poter effettuare le regolari esercitazioni di tiro che verranno sospese - secondo quanto disposto dal Comando - soltanto nei giorni di Pasqua e Lunedì dell’Angelo e le altre domeniche del mese.

Il caso del poligono di tiro di Foce Sele era finito anche il Parlamento attraverso una interrogazione presentata dal senatore del Movimento 5 Stelle, Angelo Tofalo. Nell’atto indirizzato anche al Ministero della Difesa, il rappresentante dei “grillini” sottolineava il paradosso della presenza di tali attività invasive in un’area sottoposta a stringenti vincoli ambientali. Senza sottacere anche il problema legato alle imprese turistico-ricettive presenti in zona, in particolare quelle degli operatori balneari, questi sì obbligati a rispettare le restrizioni imposte dalla normativa legata ai siti di interesse comunitario (Sic).

Sulla questione interviene anche il rappresentante del Consorzio Hera Sele Mare (che raggruppa la gran parte degli operatori balneari della zona del litorale ebolitano), Angelo Adduono: «Mentre alcuni operatori turistici sono costretti a chiudere per i vincoli ambientali presenti nell'area Sic che preserva la salvaguardia degli uccelli migratori e la tutelare del giglio marino, lo Stato o chi per esso permette esercitazioni di tiro da parte dei militari dell’Esercito. Faremo sentire le nostre rimostranze nelle sedi opportune, ed in particolare alla Regione competente in materia della tutela ambientale, per dire basta a questo scempio che viene perpetrato ai danni dell’ecosistema dell’area di Foce Sele ed alle spalle di chi invece investe e crede nel territorio».

Sergio Macellaro

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