L’avvocato Lullo contro il Comune 

Il legale dell’Ente fa ricorso al Tar per il regolamento approvato dalla sindaca che gli impone di restituire oltre 35mila euro

Dalla difesa all’accusa: il dirigente legale fa guerra all’amministrazione comunale. Di solito è chiamato a tutelare Palazzo di Città, ma stavolta è proprio Giuseppe Lullo, numero uno dell’avvocatura comunale, a portare la giunta davanti ai giudici del Tar. Di mezzo c’è una richiesta di risarcimento da 35mila euro: l’Ente li rivuole dall’avvocato, che non vuol saperne di sborsarli.
Il casus belli è il nuovo Regolamento sul funzionamento dell’avvocatura comunale, approvato il 15 giugno da Cecilia Francese e dalla sua giunta al termine d’un lavoro travagliato, portato avanti dall’assessore alla legalità, Laura Toriello: alla luce della legge 11 del 2014, la sindaca mirava all’adeguamento dei compensi professionali. Quella delibera fece discutere per la mancanza dei pareri favorevoli di Lullo e di Giuseppe Ragone, che contestavano l’applicazione delle nuove norme a sentenze risalenti al 2015, lamentando la retroattività. L’amministrazione approvò il nuovo regolamento senza la benedizione dei due dirigenti.
Il 18 luglio sulla scrivania di Lullo arriva la prima nota, sottoscritta proprio da Ragone: il dirigente finanziario ha rideterminato gli importi dei compensi spettanti per sentenze depositate fin da gennaio del 2015 e richiede all’avvocato la restituzione di 24mila euro, che, stando al nuovo regolamento, sarebbero stati corrisposti indebitamente. Poi la segretaria generale Brunella Asfaldo fa notare a Ragone che mancano altri 11mila euro: a settembre, allora, Lullo si ritrova tra le mani una nota rettificata, attraverso la quale l’ufficio finanziario gli ordina la restituzione di 35.494,97 euro. Il dirigente dell’avvocatura non ci sta e si rivolge al legale Marcello Fortunato: il 26 settembre, i due depositano un ricorso agli uffici della sezione salernitana del Tar campano. Nel fascicolo, Lullo, tutelato dall’amministrativista salernitano, chiede l’annullamento della delibera di giunta del 15 giugno, delle due note a firma di Ragone e di tutti gli atti presupposti, collegati, connessi e consequenziali. E la sindaca corre ai ripari, affidandosi a un esperto: sarà Felice Laudadio, legale del foro di Napoli e docente di diritto amministrativo all’università del Sannio, a difendere il Comune di Battipaglia dal suo avvocato.
Nocciolo della questione sarà la retroattività: le toghe chiariranno se il Regolamento approvato può essere applicato a processi avviati o conclusi tra gennaio 2015 e il 15 giugno del 2017, giorno dell’approvazione. «La legge nazionale è entrata in vigore nel 2014, e il regolamento ha efficacia pure nel periodo di vuoto normativo, perché lo prevede la legge, che è una norma primaria»: è la posizione della Toriello. L’udienza è fissata per martedì prossimo.
Carmine Landi
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