«L’atto aziendale penalizza l’ospedale» Lullo chiede il ritiro

Oliveto Citra, il primo cittadino si schiera in difesa dei malati Lunedì incontro nell’aula consiliare. «Ci devono ascoltare»

OLIVETO CITRA. Scoppia la polemica sulla bozza elaborata dal direttore generale dell'Asl Antonio Squillante per la riorganizzazione della rete ospedaliera. Il rappresentante della Fondazione dell'ospedale “San Francesco d'Assisi” Mino Pignata e il sindaco di Oliveto Citra Italo Lullo, hanno indetto una riunione urgente in programma lunedì alle 20 nell'aula consiliare del Comune. All'incontro sono stati invitati Squillante, gli amministratori del comprensorio, le associazioni di categoria, i medici e i cittadini di tutta l'area del cratere, per discutere dell'ospedale di Oliveto Citra. Ancora una volta la questione resta ancorata al decreto 49 del 2010 che prevede la realizzazione dell'Ospedale unico della Valle del Sele, « con la penalizzazione dei cittadini dell'Alto Sele e del Tanagro per via del previsto accorpamento e dell'uscita dall'emergenza che porterebbe il San Francesco a diventare ospedale riabilitativo con 80 posti». «Chiederemo il ritiro immediato della bozza dell'atto aziendale - spiegano Pignata e Lullo - e chiederemo in futuro di concordare provvedimenti e tagli con i territori, visto che nessuno è stato interpellato in questa ultima ricetta dell'Asl. Ancora una volta c'è qualcuno che cerca solo di danneggiare un territorio a Sud di Salerno che vive già con molteplice difficoltà e problemi». Sia Pignata che Lullo continuano a ribadire la differenza tra Napoli e Salerno, infatti nel capoluogo partenopeo tra Asl e aziende private si contano circa 7.200 posti letti, mentre nella provincia di Salerno con quasi gli stessi abitanti si contano solo 2.500 posti. Inoltre dalla bozza aziendale dell'Asl Na1 i quattro ospedali confluiscono nel nuovo nosocomio del Mare ma l'atto aziendale lascia ancora attivi i quattro ospedali. «Differentemente per l'Asl di Salerno - scrivono i due - che dovrebbe registrare tagli dopo la nascita dell'Ospedale unico della Valle del Sele, dove l'Asl non ha ancora individuata l'area ma viene ugualmente annunciata l'attività di trasformazione senza nessuna concertazione con i sindaci. La razionalizzazione rende necessario servire un territorio geomorfologicamente vario».

Sergio Macellaro

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