«L’ateneo deve fornire un orientamento anche a chi si laurea»

Marta Mango, nuova presidente del Consiglio degli Studenti «Più collegamenti col campus e contatti con l’esterno»

È determinata, giovane e dinamica, e ha tenuto testa, con grinta e rispetto, ai suoi colleghi, tanto da assicurarsi, con una maggioranza di voti schiacciante (26 su 30) la carica di presidente del Consiglio degli Studenti, portando, per la prima volta, un tocco rosa nelle figure apicali di rappresentanza. Si chiama Marta Mango, ha 24 anni, è iscritta alla facoltà di Ingegneria e, fino ad ottobre 2014, sarà la “voce” degli studenti, insieme, ovviamente, al Consiglio che ha voluto affidarle tale ruolo e agli altri organi di rappresentanza scelti lo scorso dicembre.

Alle ultime elezioni avete raggiunto un importante risultato, dimostrando l’unità di ViviUnisa-Agorà, vi aspettavate questo successo?

«Sinceramente sì. Quando parlavamo di “voltare pagina” intendevamo proprio questo, un gruppo compatto: ViviUnisa-Agorà è un insieme di giovani riuniti tutti intorno ad un progetto che si chiama “studente”».

Sei la prima donna a rivestire un ruolo apicale all’interno del Consiglio degli Studenti, perché pensi si sia dovuto attendere fino al 2013 per tale traguardo?

«Sono onorata della carica, ma non vedo legata la mia presidenza al mio sesso. Le persone non si distinguono certo per genere ma per idee ed abilità».

Quali sono le sfide che accompagneranno i tuoi due anni di mandato?

«Il Consiglio degli studenti ci permette di vivere una rappresentanza a 360 gradi, che va dal ricoprire il ruolo di semplice delegato, alla vera “politica” di Ateneo: questo significa impegnarsi come organo propositivo. La nostra volontà è proprio quella di dare vita ad un Consiglio, quale organo centrale della vita democratica del campus».

Il tuo predecessore, Alfredo Galdieri, nel 2012, con l’appoggio di tutto il Consiglio degli Studenti, scelse di “dirottare” i 180mila euro previsti per l’organizzazione di attività culturali all’interno dell’Ateneo, ai fondi per l’attivazione dei contratti part-time. Credi che sarà necessario lo stesso sacrificio anche per la pubblicazione del bando 2013-2014?

«La scelta di allora è stata responsabile e condivisibile, rispetto alle condizioni critiche che si stavano vivendo. Per quel che mi riguarda, spero di portare avanti il principio di garanzia del Diritto allo Studio inteso in senso nuovo, in una dimensione cioè di “prospettiva”, orientata verso il mondo del lavoro e improntata sul concetto di merito».

Avete già progetti precisi?

«Nel nostro programma elettorale abbiamo dedicato un punto al Diritto allo Studio e Mobilità, inteso come diritto allo studio meritocratico, creazione di contatti con l’“esterno” e collegamenti con il campus. Vogliamo dedicare proprio all’orientamento in uscita la stessa attenzione che, negli ultimi anni, ha caratterizzato quello in ingresso».

Nei giorni scorsi una nota diffusa da Gennaro Quaranta, consigliere degli studenti per l’associazione Run, vi accusava di essere una maggioranza “bulgara” che ha dimenticato di tenere presente il parere della minoranza.Cosa rispondi al tuo collega?

«La democrazia si è sempre retta su maggioranza e minoranza ma, anche in questo caso, il concetto va visto in maniera nuova. In questo momento si è avvertita una maggioranza numerica dovuta al forte consenso elettorale. Le vere maggioranze e minoranze potremmo valutarle, meritocraticamente, su questioni reali di rappresentanza».

Rita Esposito

©RIPRODUZIONE RISERVATA