L’assurda fine di Maria Pia, choc nel Cilento

L’ex insegnante era tornata per qualche tempo a Prignano anche dopo la scomparsa del marito

PRIGNANO CILENTO. Sgomento e costernazione stanno gravando come un macigno su Prignano dove, nonostante le flebili speranze di un diverso epilogo, la triste e delittuosa conclusione di quel tremendo menage familiare era comunque nell’aria. La fine drammatica di quel rapporto madre-figlio, accentuatosi dopo la morte del marito e padre Angelo Renzi avvenuta nel 2009, sembrava già tristemente aleggiare in quella periferia settentrionale del centro collinare cilentano dove la famiglia di Lino aveva costruito una villetta. Ed era qui che insieme alla moglie Maria Pia Guariglia, Angelo Renzi sperava di poter riportare la serenità nella sua famiglia troppe volte condizionata dalle intemperanze di quel figlio al quale non facevano mai mancare l’affetto, la comprensione e la vicinanza. Lino e la mamma avevano abitato lì fino a qualche anno fa; all’esterno di quel fabbricato dove forse sono stati vissuti e tenuti nascosti attimi tremendi è rimasta una vecchia utilitaria a ridosso di piante di fiori che, già da qualche tempo, avevano smarrito la loro luminosa bellezza. Forse il presagio di quello che sarebbe, poi, accaduto in quel condominio di Torrione Alto dove la famiglia Renzi, con l’allora piccolo Lino, aveva realizzato il sogno di una casa di proprietà. Lino era conosciuto a Prignano dove, d’estate e nei fine settimana, la famiglia si trasferiva forse proprio per cercare quella tranquillità che avrebbe potuto essere d’aiuto all’instabilità mentale dell’unico figlio. In tanti lo ricordano in giro per il paese insieme al papà prima ed alla mamma poi. Prignano, però, fu anche scenario, anni fa, di un grave episodio che portò mamma Maria Pia a optare per il ritorno a Salerno: quando la malattia dell’allora ragazzo si acuì, dopo la morte del padre, Lino, in preda a una crisi di nervi, un giorno scese in strada con una mazza di ferro in mano e si avventò sopra un’auto in transito colpendo violentemente il veicolo. In tanti ricordano l’episodio, visto ora come presagio di quel crimine orrendo di cui Lino Renzi si è macchiato. L’oltraggio ad una mamma che viveva solo per il figlio sarà difficile da dimenticare in quella Prignano che l’aveva accolta e sostenuta con amorevole, vicinanza e comprensione.

Pietro Comite

©RIPRODUZIONE RISERVATA