«L’assistenza h24? È una farsa» Protesta il sindacato dei medici

L’h24 per i medici di famiglia? «È tutta una farsa». A bocciare senza appello uno dei punti più importanti dell’accordo regionale di Medicina generale in Campania è il presidente nazionale del...

L’h24 per i medici di famiglia? «È tutta una farsa». A bocciare senza appello uno dei punti più importanti dell’accordo regionale di Medicina generale in Campania è il presidente nazionale del Sindacato medici italiani (Smi) Giuseppe Del Barone. Alla riunione dedicata all’accordo hanno partecipato in rappresentanza dello Smi, principale sindacato di medici di base, ambulatoriali e ospedalieri, Salvatore Marotta, Luigi De Lucia e Antonio Pacelli, che ne hanno evidenziato una delle più evidenti falle. «È impossibile inserire l’h24 in un accordo regionale – spiega Del Barone in una nota – Prima deve essere contenuto in una convenzione nazionale che al momento non c’è ancora. Inoltre non ci sono soldi; siamo ancora in piano di rientro e l’h24 costa e non so dove la Regione potrebbe trovare le risorse necessarie per pagare le ore di lavoro in più dei medici».

Poi, il responsabile dello Smi affronta gli aspetti pratici: «I medici di famiglia, per garantire l’assistenza 24 ore su 24, devono trovare il supporto di alcune strutture territoriali intermedie, come hospice, centri diurni e notturni, che al momento in Campania sono completamente assenti».

E dal presidente del sindacato dei medici arriva anche una stoccata ad altri sindacati medici che hanno commentato in maniera positiva il nuovo accordo. «Bisogna spiegare per bene come stanno le cose, senza abbandonarsi in maniera così supina a facili entusiasmi – osserva Del Barone – Tra le varie conseguenze di questa svista c’è il fatto che i medici sono in allarme. Gli iscritti al sindacato temono di dover riorganizzare tutto il loro lavoro a pochi giorni dalle ferie senza averne il tempo materiale e con la preoccupazione di creare disagi agli assistiti. E invece non è così».

Ma l’accordo, per lo Smi, non è tutto da buttare. Del Barone tiene a sottolinearne anche gli aspetti positivi. «Non ci sono stati tagli rispetto alla vecchia convenzione. Le cifre sono le stesse e sono stati mantenuti gli stipendi. Bene anche il pagamento per il lavoro ulteriore che farà il medico con la ricetta elettronica. Tutto questo – conclude il presidente del sindacato – dimostra che la Regione mantiene gli impegni presi e, nonostante le enormi difficoltà del periodo, lavora per garantire condizioni dignitose per la classe medica».

Alfonsina Caputano

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