Eboli

L’Asl sospende la terapia, Centro trasfusioni in tilt

Invasione di pazienti all’ospedale unico a garantire le cure per il ferro. Ma in servizio ci sono solo due medici e infermieri. «A settembre sarà il caos»

EBOLI. Stop alla terapia marziale nei plessi sanitari di Salerno e Battipaglia e il Centro trasfusionale dell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Eboli va in tilt.

«Da ieri – spiega il segretario Uil, Vito Sparano – tanti pazienti che hanno bisogno di sottoporsi a questa particolare terapia per carenze di ferro, si sono riversati al centro trasfusionale di Eboli. Lo stesso che era già indicato come centro raccolta e poi declassato per essere assorbito con Battipaglia. Per questo motivo attualmente sono al lavoro in reparto solo due medici, un tecnico e due infermieri. Una situazione davvero paradossale, se si pensa che gli stessi dovranno ora dedicarsi alla cura di decine di questi pazienti».

Un incarico di responsabilità che il personale ha accettato di buon grado, malgrado le difficoltà: «Medici e infermieri – spiega Sparano, infatti – si sono subito messi al servizio dei pazienti, con la massima disponibilità». Sparano sottolinea però che quanto accaduto dimostri ancora una volta «come sia davvero in grandissima difficoltà chi prende le decisioni dall’alto. Non è pensabile infatti sospendere due servizi di terapia marziale a Salerno e Battipaglia e restare solo con Eboli, Mi sembra davvero assurdo. Solo col grande senso di responsabilità dei lavoratori del nostro ospedale – aggiunge l’esponente sindacale – si è riusciti ad aiutare questi nuovi pazienti che arriveranno nel nostro ospedale a cicli, dalle venti alla cinquanta unità se non di più, alla volta. E non dimentichiamoci che siamo in un periodo di ferie, col personale cioè già ridotto all’osso».

Il personale del Centro trasfusionale, però, «riuscirà a sopperire a questa emergenza per il mese di agosto – sottolinea Sparano – ma da settembre, come potranno far fronte al carico di lavoro a pieno regime? A tutto c’è un limite. Il mese prossimo si rischia davvero un collasso delle attività con i lavoratori che già adesso sono oberati di lavoro».

La carenza di personale diventerebbe un fardello insostenibile: «Dall’Asl dicono che a settembre arriveranno altri dieci infermieri, ma non credo si risolva molto – prosegue Sparano – infatti ortopedia rischia ormai la chiusura perché anche lì la situazione è davvero insostenibile. Mancano all’ appello anche i medici: infatti ne andranno in pensione ben tre, con la perdita di unità fondamentali per il funzionamento del reparto, fiore all’occhielo della sanità salernitana».

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