la denuncia

«L’Asl in ritardo sul dopo Opg»

L’associazione Capovolti: “I soldi ci sono per le strutture territoriali”

Le associazioni del terzo settore e il Comune denunciano la latitanza del dipartimento di Salute mentale dell’Asl per quanto riguarda la materia relativa alla chiusura degli opg, gli ospedali psichiatrici giudiziari. L’occasione è stata offerta dalla presentazione del “Rock’n’foll Festival” che si svolgerà il 20 giugno al parco del Mercatello e il cui scopo è proprio quello di sensibilizzare su questo tipo di tematiche. Come si ricorderà, dallo scorso 31 marzo è stata disposta la chiusura degli opg. «A quel punto – ha spiegato Francesco Napoli dell’associazione “Capovolti” – ogni dipartimento di Salute mentale avrebbe dovuto provvedere alla realizzazione di uno spazio protetto (le cosiddette Rems) per quei soggetti che non avevano la possibilità di essere ricollocati in un percorso di autonomia. La progettazione presentata dall’Asl non è stata approvata dalla Regione che però ha concesso finanziamenti per circa cinque milioni di euro per fare degli interventi territoriali».

Interventi che non sembrano esserci stati fatta salva la struttura di Mariconda e alcune stanze allestite presso il carcere di Fuorni. Si starebbero poi per realizzare dei veri e propri campi container a Capaccio e Polla. Nulla però che accompagni gli ex internati a ritrovare l’autonomia. Da parte sua il Comune ha ricordato come l’ente partecipi alla spesa di queste persone (alcune delle quali sono state accolte anche in comunità) e le sostiene anche attraverso lo sportello di prossimità, aperto al pubblico dal martedì al giovedì dalle 9 alle 18 presso La Carnale. «L’impalcatura della delibera regionale – ha spiegato l’assessore Nino Savastano – era creare dei percorsi condivisi. Di tutto questo non abbiamo traccia. Hanno pensato solo all’occupazione degli spazi e alla gestione. Speriamo che tutto questo cambi». (an.ca.)

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