L’arte al tempo della crisi «Serve un nuovo slancio»

L’allarme di Stefania Zuliani, organizzatrice della rassegna “Arte di Sera” La Fondazione Menna in credito di contributi, 15mila volumi sono a rischio

SALERNO. In un momento complicato per la cultura ecco qualche considerazione col critico d’arte Stefania Zuliani, organizzatrice della rassegna “Arte di Sera” alla Fondazione Menna.

Quando riprenderanno e quali sono gli appuntamenti della Fondazione Menna?

«Purtroppo la Fondazione vive un momento di seria difficoltà. Sono anni che i finanziamenti stanziati dagli enti pubblici come contributo alle nostre attività culturali non ci vengono erogati - la Regione, è solo un esempio, ci deve ancora quanto assegnato nel 2008 - ma, cosa ancora più grave, la nostra sede è inagibile per i danni strutturali all’edificio. Abbiamo sollecitato più volte l’intervento del Comune, al cui patrimonio appartiene la palazzina storica che ospita la Fondazione, e attendiamo risposta: siamo preoccupati soprattutto per la nostra biblioteca, che abbiamo dovuto chiudere al pubblico per ragioni di sicurezza. Oltre 15.000 volumi che ci vengono richiesti in consultazione da ogni parte d’Italia e che rischiano di subire danni irreparabili».

Azioni da attuare?

«La cultura non è un ornamento, un lusso a cui si può rinunciare. Proprio nei momenti di crisi, mantenendo la sobrietà che da sempre caratterizza il lavoro della Fondazione, è necessario dar continuità ad un lavoro di coinvolgimento sui temi dell’arte e della critica che ha creato a Salerno non solo occasioni di confronto ma ha anche fornito strumenti per molti giovani diventati curatori, critici, giornalisti, docenti di arte contemporanea. Se ne avremo la possibilità e in attesa che la nostra sede torni ad essere la casa dell’arte che è ormai da 20 anni, vorremmo proporre una serie di iniziative chiedendo ospitalità a istituzioni amiche».

Qualche esempio?

«Al di là delle realtà salernitane con cui collaboriamo da sempre - e penso alle gallerie e alla Soprintedenza per i Beni Artistici, oltre naturalmente al Comune e alla Provincia, nostri soci, che ci auguriamo vogliano sostenerci - stiamo consolidando i rapporti con alcune realtà regionali. Ci sono contatti con il Madre, ora affidato alla direzione di Andrea Viliani, con il Museo Nitsch, con la giovane Fondazione Aurelio Petrone, con il collettivo Di.Stu.rb, che sta facendo un interessante lavoro a Scafati».

La mostra che vorrebbe organizzare?

«Coinvolgere artisti e curatori in un progetto che provi a riflettere su come i linguaggi artistici possano aiutarci a comprendere e a superare una crisi che non è, purtroppo, solo finanziaria. Il titolo potrebbe essere: “Indagini sulla felicità”».

Ciro Manzolillo

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