L’arsenale del clan nascosto nel Parco 

Armi, munizioni e sostanze stupefacenti di un’organizzazione criminale rinvenute in un fondo agricolo di Roscigno

ROSCIGNO. Scoperto l’arsenale di un clan criminale in un fondo agricolo a Roscigno. Ieri mattina, i militari della Compagnia carabinieri di Sala Consilina, diretti da capitano Davide Acquaviva, hanno rinvenuto, in un fondo agricolo ricadente nel Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, un grosso quantitativo di armi, stupefacenti, esplosivo e munizioni. Si tratta di: dieci fucili (un’arma clandestina semiautomatica, doppiette, carabine, fucili monocanna ed “a pompa” di vario calibro) proventi di furto, asportati in diversi luoghi della Provincia di Salerno (San Valentino Torio, Cerato, Capaccio, Vietri sul Mare), un chilogrammo circa di marijuana, circa 700 grammi di miscela pirica deflagrante e circa 300 munizioni di vario calibro.
Il rinvenimento è avvenuto casualmente da parte dei carabinieri di Sant’Angelo a Fasanella. I militari, mentre erano impiegati in un servizio perlustrativo di controllo del territorio, anche in funzione di prevenzione degli incendi in località boschive, hanno notato della terra stranamente smossa in alcuni punti e, all’interno di un’area demaniale estesa circa 100 metri quadrati, hanno rinvenuto, interrati al di sotto del suolo, alcune inusuali grondaie in plastica utilizzate come contenitori isolanti. Questi tubi sono risultati contenere un arsenale.
Le indagini sul maxi-rinvenimento di materiale illecito sono dirette dalla Procura della Repubblica di Salerno, che ne ha disposto il sequestro per i relativi accertamenti tossicologici e balistici. Secondo gli inquirenti non si tratterebbe di un deposito, ma le armi sarebbero di utilizzo costante per gruppi di fuoco o per intimorire clan rivali. Un vero e proprio riferimento di una organizzazione criminale che ha scelto molto probabilmente quel luogo in quanto lontano dal centro abitato e da occhi indiscreti.
Situato a valle del parco archeologico di Monte Pruno, tra Roscigno e Corleto, garantiva, specie di notte, di andare a recuperare l’armamentario e la droga, senza che alcuno si accorgesse di nulla. Nelle zone ad alta densità criminale, è risaputo che il possesso e la disponibilità di armi sono considerati indice di credibilità dei clan, che molto probabilmente fanno riferimento al Napoletano o al Casertano.
Come detto non si tratta di sprovveduti, ma di organizzazioni. I furti delle armi in questione, che non sono certamente usate per la caccia ma per compiere omicidi o altro, sono stati consumati in diverse aree del Salernitano dal 2010 in poi. L’ultimo è molto recente: risale infatti al 29 agosto, nei pressi di Vallo della Lucania. Gli accertamenti balistici appureranno se le armi sono state utilizzate di recente. Intanto procedono le indagini ad opera dei carabinieri al fine di comprendere chi utilizzava l’area, oggetto del rinvenimento. Lo scorso anno, nella medesima zona vennero sequestrate due piantagioni di cannabis.
Andrea Passaro
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