L’arcivescovo non fa sconti

Moretti: «Bisogna purificare la fede, via i pettegolezzi» Le paranze: «Nessuno scontro». Chiesto un incontro

Purificare la fede. Senza fermarsi a riti e cerimonie. Lontano dai pettegolezzi e dalle offese. In una parola, seguire la raccomandazione di Paolo ai cristiani della Galazia: uscire fuori dalla logica dei pagani ed iniziare a pensare come la pensa Gesù. E’ un Moretti che non fa sconti, quello che ieri sera ha incontrato i fedeli, in piazza Cavour, in occasione della processione della Madonna che viene dal Mare. E sconti non sembrano intenzionati a farne neppure i portatori della festa di San Matteo, che in una nota, pur smentendo uno scontro con la Curia e dicendosi anche pronti a seguirne le direttive, ribadiscono di non essere d’accordo con la scelta dell’arcivescovo di abolire due tappe (l’ingresso del Patrono nella caserma della Finanza e nell’atrio del Duomo), dal momento che «trasformano e mutano profondamente e fortemente le tradizioni storiche della città di Salerno». Tensioni, sul lungomare affollato di fedeli per rendere omaggio alla Vergine di Costantinopoli, non se ne sono registrate. Ma l’omelia di Moretti è stata inequivocabile nel voler raccomandare ai fedeli che, come il popolo liberato dall’Egitto, non bisogna inseguire ed incoronare chi regala il pane, ma comprendere il messaggio della salvezza. «Abbiamo bisogno di purificare la nostra fede - ha esortato l’arcivescovo - affinchè non rimanga qualcosa che non ci fa vivere il rapporto vero con il Signore. Ci possiamo fermare a riti, gesti, parole, cerimonie, ma siamo chiamati ad incontrare Lui per accogliere il suo invito. Se cercate il pane, il pane non toglie la fame. Se cercate Lui, cercate la vita eterna». Perchè, ha ribadito, «la fede non è semplicemente fare delle cose, osservare delle regole. La relazione che dobbiamo costruire con Gesù è amore, fiducia, disponibilità». Ancora più esplicito Moretti è stato quando ha citato la raccomandazione di Paolo ai cristiani della Galazia: «Uscite fuori dalle logiche dei pagani, cominciate a pensare come la pensa Gesù, ascoltando le sue parole. Ci chiede non solo di fare del bene, ci chiede il coraggio del perdono e il coraggio di vivere la vita non per usare gli altri, ma per renderla dono a servizio del prossimo». Facile non è, visto che viviamo in tempi in cui «sperimentiamo divisioni e contrapposizioni». Ma l’impegno è proprio questo, «vincere il male con il bene, costruendo comunione, rapporti sereni con gli altri, evitando la critica, il giudizio, l’offesa alla dignità, lo sparlare ed i pettegolezzi». E di pettegolezzi, voci ufficiose, bisbiglii, dal 21 settembre dell’anno scorso, se ne sono registrati fin troppi. Fuori dai chiaroscuri, la versione ufficiale dei portatori, affidata ad una nota dell’avvocato Luigi Cacciatore, è quella dell’apertura, con la richiesta di convocare un tavolo organizzativo (con Curia, Comune, Prefettura e altre istituzioni civili e militari)« per fornire - si legge - con senso di responsabilità, fin da subito, il proprio contributo preparatorio. Il solo unico ed esclusivo scopo è far sì che da tale tavolo scaturisca la determinazione definitiva e pubblicamente comunicata alla città su tutti gli aspetti del rito civile e religioso riguardanti i festeggiamenti del Santo Patrono, affinché il prossimo 21 settembre sia una serena e partecipativa occasione per l’intera comunità salernitana per vivere momenti di profonda fede, civiltà, buon senso e rispetto… perché sia festa grande a Salerno». L’apertura è sottolineata anche dal prendere le distanze da «fuorvianti strumentalizzazioni», concretizzate in «fantasiose “chiavi di lettura”», «infondate e stucchevoli polemiche», «ingiustificate contrapposizioni», perchè, precisano, «non è in atto alcuno “scontro” con la Curia, affermazione avallata dal reciproco lavoro svolto in questi mesi, in piena condivisione d’intenti». I paranzieri si dichiarano «pronti a seguire le direttive della Curia», ma al tempo stesso ricordano che «seppur il diniego riguardante l’ingresso della statua di San Matteo nella sede della Guardia di Finanza sia stato argomento di discussione approfondita, trattato alla stessa stregua del mancato accesso nel Palazzo di Città», è il problema è stato posto solo dal Comune, mentre le Fiamme Gialle, sulla cui autonomia decisionale non mettono bocca, è restata a guardare, sembra di capire tra le righe. Il passato è stato contrassegnato da «una trasparente, chiara, quanto legittima critica a tali direttive». Il futuro è nella richiesta di un tavolo. Dal quale dovrebbe scaturire il vademecum ufficiale della processione. ©RIPRODUZIONE RISERVATA