L'IDEA

L'arcivescovo Moretti vuole “rinnovare” il Duomo di Salerno

C’è un progetto che prevede l’abbattimento dell’altare barocco. Costo 100mila euro, si attende l’ok della Soprintendenza

SALERNO. Centomila euro per cambiare - “rinnovare” è, in realtà, il termine usato da chi ha stilato la domanda - il volto della cattedrale di Salerno. Questa la somma che la Curia salernitana intende chiedere a Roma, alla Conferenza episcopale italiana, per poter effettuare dei lavori all’interno del Duomo cittadino che, se approvati dalla Soprintendenza“responsabile” del bene risalente al 1100, potrebbero del tutto stravolgere l’immagine interna del luogo più sacro di Salerno. Le modifiche già inserite nella lettera pronta per essere inviata al nuovo soprintendente Francesca Casule, riguarderebbero elementi di primaria importanza all’interno del monumento cittadino, meta obbligata dei tanti turisti che ogni anno arrivano in città con l’obbiettivo di visitare le sue bellezze. I lavori per cui si chiede l’approvazione da parte dell’ente di via Tasso, avrebbero come obiettivo principale l’abbattimento dell’altare centrale, dove al momento svolgono le celebrazioni.

Secondo indiscrezioni, il progetto mirerebbe a realizzare un nuovo altare con i plutei (balaustre) di mosaico cosmatesco precedentemente asportati dal vecchio, eliminando così la sede barocca. La motivazione risiederebbe nella non autenticità dell’attuale altare provvisto di paliotto d’argento (lastra con gli stemmi episcopali e bassorilievi che ricordano scene narrate nel nuovo e antico testamento) anche se, ragionando di logica, anche il nuovo che si vuole ricostruire non sarebbe l’originale del 1100 e, quindi, perché volerlo ulteriormente modificare? I plutei – la balaustra presente nei pressi dell’altare che separa di fatto la zona riservata ai ministri del culto da quella occupata dai fedeli – andrebbero tolti in nome di quella secolarizzazione spinta dal Concilio Vaticano II che, oltre ad aver rinnovato la liturgia, ha cercato di eliminare alcune barriere, anche fisiche, tra i consacrati e i laici.

Nel restyling della cattedrale approvato da monsignor Luigi Moretti potrebbe andare perso anche il coro ligneo presente prima dell’altare, altra struttura non originale del Duomo perché lì spostata dopo la dismissione del convento degli agostiniani (l’attuale Palazzo della Provincia) ma ormai diventata tutt’uno con l’arredo interno della cattedrale. Infine il risvolto turistico della vicenda: con tali interventi la cattedrale, che già ora risulta un luogo non eccessivamente ospitale a chi la visita per via delle ferree regole imposte dal parroco don Antonio Quaranta, rischia di perdere valore diventando sempre meno attraente agli occhi dei turisti che giungono in città. E poi: come reagiranno i salernitani davanti a un altro cambiamento dopo quelli apportati alla tradizionale processione di San Matteo? Per ora spetta alla Soprintendenza pronunciarsi, perché senza il parere i lavori non potranno prendere il via.

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