GIORNATA DELLA MEMORIA

L'Archivio di Statoe il ventennio fascista

Presentato il materiale ritrovato riguardante la città e la provincia. Trenta scatoloni in totale, con documentazioni, circolari, elenchi degli iscritti al partito, dati anagrafici, tutti suddivisi tra i differenti fasci combattenti

La "Giornata della memoria" è stata ieri l’occasione per presentare ufficialmente il materiale ritrovato presso l’Archivio di Stato di Salerno, di notevole interesse per la conoscenza del ventennio fascista inerente la città e la sua provincia. Trenta scatoloni in totale, con tanto di documentazioni, circolari, elenchi degli iscritti al partito, dati anagrafici, tutti suddivisi tra i differenti fasci combattenti.
A questi vanno ad aggiungersi i 4 gruppi rionali, di cui si hanno i tre nomi: "Bianchi", "Baldo" e "Padovani". Ogni attività, dalla Befana fascista agli incontri politici, tutto rigorosamente controllato e sistemato nero su bianco, è stata registrata con indicazioni precise su cosa fare e come, colmo di minuzie, secondo i provvedimenti in arrivo da Roma, raccontando la cronistoria della quotidianità locale. «Gagliardetti di partito, bandiere, c’è un pò di tutto tra il materiale che oggi viene sistemato seguendo un certo ordine e ancora a fatica. Per ora sono state aperte due scatole, sistemati già 15 faldoni, in totale circa 250 buste di documenti. Entro l’anno sarà riordinato anche il resto - spiega la dirigente dell’Archivio Imma Ascione - L’allora dirigente Leopoldo Cassese aveva già fatto cenno in diverse occasioni, nella relazione annua del '45, a tale materiale, indicazione tuttavia non più ritrovata nei documenti successivi e nella guida generale».
Gli archivi fascisti in Italia sembrano essere discretamente numerosi, tuttavia non è mai emerso nulla di simile all’attuale materiale che oggi Salerno ha rispolverato. Lo stesso Cassese si era adoperato perché le documentazioni inerenti rientrassero a Salerno, obiettivo a cui ha collaborato anche la Prefettura. Le documentazioni saranno in tempi brevi a disposizione della cittadinanza. Intanto è stata anche presentata la mostra didattica, aperta fino al 27 marzo, "A scuola con il duce", inerente metodi e materiali utilizzati nell’istruzione primaria fascista, realizzata dall’ Istituto di storia contemporanea "Pier Amato Perretta" di Como, in collaborazione con l’associazione "D’Altrocanto" e "Csc Salerno", impegnata dal ’96 nel più ampio disegno "Diamo un futuro alla memoria". La mostra, composta da pannelli con illustrazioni a colori, fotografie e testi, evidenzia come l’istruzione fascista direzionasse i ragazzi verso una forma mentis ad hoc per il partito. Il progetto prevede anche una rappresentazione teatrale, a cura dell’ associazione culturale "Educarteatrando" prevista per martedì 10 febbraio. Per informazioni 089- 225044.
Giuliana Giannattasio